Se n’è andato Bernardo Secchi grande urbanista

Grave lutto nel campo della cultura urbanistica e architettonica italiana e veneziana. È morto infatti improvvisamente a Milano, al termine di una breve malattia, all’età di 80 anni, il professor...

Grave lutto nel campo della cultura urbanistica e architettonica italiana e veneziana.

È morto infatti improvvisamente a Milano, al termine di una breve malattia, all’età di 80 anni, il professor Bernardo Secchi, uno dei maggiori urbanisti italiani e a lungo una figura di riferimento anche all’interno dell’Istituto universitario di Architettura di Venezia, dove era stato a lungo ordinario di Urbanistica, dopo essere stato preside della Facoltà di Architettura di Milano e avere insegnato nell'Ecole d'Architecture di Ginevra, nell'Università di Lovanio, di Zurigo, nell'Institut d'Urbanisme de Paris e nell'Ecole d'Architecture de Bretagne (Rennes).

Milanese, Secchi aveva comunque casa a Venezia e continuava comunque a seguire tesi anche all’Iuav e a partecipare a dibattiti, come a quello, un paio di anni fa, con l’architetto Rem Koolhaas all’Iuav sull’intervento al Fontgo dei Tedeschi.

Il professor Secchi aveva partecipato alla redazione di numerosi piani e progetti in Italia e in Europa, ed ha vinto numerosi concorsi di progettazione. Faceva parte del gruppo fondatore di "Archivio di Studi Urbani e Regionali"; aveva collaborato con continuità alla rivista "Casabella" ed ha diretto "Urbanistica".

Aveva organizzato numerosi concorsi di progettazione e ha fatto parte di numerose Giurie per concorsi di architettura e urbanistica. Fra le sue pubblicazioni: Squilibri regionali e sviluppo economico, (Marsilio, Venezia, 1974); Il racconto urbanistico, (Einaudi, Torino, 1984); Un progetto per l'urbanistica, (Einaudi, Torino, 1988); Tre piani, (Franco Angeli, Milano, 1994); Prima lezione di urbanistica, (Laterza, Roma-Bari, 2000).Alle molte pubblicazioni si è aggiunta nel 2013 La città dei ricchi e la città dei poveri (Laterza).

«È una grave perdita non solo per l’Iuav ma per tutta l’urbanistica italiana - commenta il rettore dell’Università di architettura di Venezia Amerigo Restucci - ma nella nostra scuola ha scavato in particolare un solco profondo, anche per la sua capacità di far dialogare l’urbanistica in senso interdisciplinare con altre discipline, a cominciare dall’architettura, con una forte attenzione al contesto e all’ambiente. Tuttora, pur in pensione, era ancora una presenza viva e attiva all’interno del nostro ateneo, proprio per la forte impronta che aveva lasciato». Il professor Secchi lavorava ancora a Milano, anche nel suo studio professionale Secchi-Viganò, fino all’improvvisa scomparsa.

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