Scorzè, sbatte contro la fioriera e perde l’occhio a 2 anni: agriturismo a giudizio

L’incidente nel 2017 nel cortile del locale Al Capitellon. La famiglia ha chiesto un risarcimento di oltre 230 mila euro
Scorze' - Agriturismo Al Capitellon Mestre, 28/07/2020 Foto A. Gilardi/Ag. Lorenzo Pòrcile
Scorze' - Agriturismo Al Capitellon Mestre, 28/07/2020 Foto A. Gilardi/Ag. Lorenzo Pòrcile

SCORZE'. Si era messo a correre e a giocare sul prato, spensierato come solo i bambini di due anni sanno esserlo. Poi quell’incidente. Il piede che inciampa, il corpo che si sbilancia, e la testa che va a sbattere contro la fioriera acuminata e in ferro battuto.

L’esito è funesto: il bambino perde completamente l’uso dell’occhio sinistro. Ora, a distanza di tre anni, la famiglia ha citato in giudizio l’agriturismo. E, difesa dall’avvocato Giorgio Caldera, ha chiesto al tribunale di Venezia un risarcimento di oltre 230 mila euro.

I fatti risalgono al 5 maggio del 2017, quando il piccolo G.D. si trova nel cortile dell’agriturismo Al Capitellon, a Rio San Martino (frazione di Scorzè). Viene attirato dall’erba e dai giochi per bambini ma poi ecco l’incidente e l’impatto tremendo contro quelle decorazioni acuminate e ricoperte di ruggine.

Una fioriera che, secondo gli avvocati della famiglia, non doveva trovarsi lì, in quel giardino attrezzato come parco giochi per bambini. Fatto sta che le condizioni del bambino appaiono subito gravi. G.D., ferito gravemente al sopracciglio e all’occhio sinistro, viene subito portato al pronto soccorso dell’ospedale di Dolo e da lì a Padova. Qui viene sottoposto a un delicato intervento chirurgico di eviscerazione oculare conseguente a trauma con scoppio del bulbo.

Una volta dimesso, inevitabile per lui una lunga convalescenza e una protesi. Come conseguenza dell’incidente, l’invalidità stimata dai medici è del 28%. La vita del bimbo viene stravolta, quella dei genitori anche. La famiglia, comprese le due sorelle del bambino, infatti si trasferisce dalla Germania a Moggio Udinese, con un nuovo lavoro che consentisse di prestare assistenza al figlio alle prese con la riabilitazione e le cure dei medici.

Fallito ogni tentativo di risolvere la vicenda senza passare dal tribunale, ecco la decisione dei genitori di andare davanti a un giudice. Nasce da qui la causa civile, davanti al tribunale di Venezia, per ottenere il risarcimento subito dal piccolo. L’importo richiesto a titolo di risarcimento del danno biologico subito dal minore ammonta ad oltre 230 mila euro. A cui dovranno aggiungersi le spese future per il rinnovo delle protesi e il danno morale subito dai familiari.

Spetterà ora al giudice stabilire se i gestori dell’agriturismo siano effettivamente responsabili o meno (in qualità di custodi) della fioreria e del suo posizionamento. La prima udienza in programma si terrà l’8 di ottobre. 

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