Scomparso Gasparini legale e banchiere riferimento della Dc
Si è spento in questi giorni all’età di 93 anni l’avvocato Giovanni Battista Gasparini, noto legale veneziano che aveva però ricoperto anche importanti incarichi pubblici in città ed è stato per anni un punto di riferimento della Democrazia Cristiana a Venezia sul piano politico. I funerali si svolgeranno domani alle 11 nella Chiesa del Cimitero di San Michele in Isola, dove poi verrà sepolto. Le condizioni di salute lo avevano allontanato da diversi anni dalla scena veneziana, ma l’avvocato Gasparini ha rappresentato per decenni il «potere silenzioso» della Democrazia Cristiana in città. Parlamentare non lo è mai stato, ma negli anni Ottanta e nei primi Novanta era stato nominato presidente nazionale dei probiviri del partito. Un tribunale dai poteri illimitati, che si era trovato a gestire anche negli anni difficili di Tangentopoli. Potendo in qualche modo decidere sul futuro di quasi tutti i notabili veneti. Era stato anche coinvolto nello scandalo delle tangenti pagate agli ufficiali della Finanza, quando un imprenditore aveva fatto il suo nome come «molto vicino all'allora ministro Antonio Gava». Esponente di Forze Nuove, poi doroteo, Gasparini è stato per vent'anni vicepresidente della Cassa di Risparmio, sempre riconfermato in quota Dc. Un'eminenza grigia a cui tutti ricorrevano quando avevano bisogno di qualche favore dal partito romano. «Lo conoscono più a Roma che a Venezia», dicevano i suoi compagni di partito. Avvocato di fama, persona colta e dalla battute fine, Gasparini aveva studiato in gioventù in seminario, poi aveva preso la laurea e si era messo a far politica. Era stato anche dal 1987 al ’92 presidente dell’Uia, l’Università Internazionale dell’Arte.
Qualche anno fa era stato anche vittima - mentre i legale era in vacanza - di un clamoroso furto in casa, con i ladri che avevano portato via dal palazzo familiare ai Tolentini sette preziose tele.
Tra di esse un «Patrizio Veneto» del Tintoretto, una «Dama in Verde» del Pordenone, un «Ritratto dei Pitteri» del Piazzetta e un «Martirio di San Sebastiano» del Solimena. —
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