Sclerosi multipla nei giovani «Più cure e una vita normale»

MIRANO. Attivo dalla metà degli anni Novanta, il servizio di sclerosi multipla nel distretto di Mirano-Dolo è diventato nel tempo un autentico punto di riferimento, e attualmente segue 370 persone. A dirigerlo è la dottoressa Cristina Zuliani, con la quale collaborano la dottoressa Alice Favaretto e l'infermiera Federica Bolgan.
Questa patologia colpisce soprattutto i giovani, specie le donne, e coinvolge anche i bambini. A differenza di vent'anni fa, tuttavia, trova nella sanità odierna valide metodiche di contrasto. La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria autoimmune degenerativa cronica, che interessa il sistema nervoso centrale, e ha un decorso imprevedibile caratterizzato da riacutizzazioni, potendo pure causare una disabilità progressiva. Rappresenta purtroppo la causa più frequente di disabilità neurologica non traumatica nel giovane adulto, con un’età media di esordio tra 20 e 40 anni.
Il servizio del Distretto Mirano-Dolo ha iniziato il proprio lavoro quando sono state rese disponibili le prime terapie per modificare il decorso della malattia, e oggi può contare su a Mirano e Noale. «Nel nostro Distretto non abbiamo in cura casi pediatrici, rispetto a quanto avviene in altri ospedali» spiega la dottoressa Zuliani, «ma seguiamo comunque giovani dai 18 anni in su che continuano gli studi, lavorano e coltivano passioni. Possono condurre la loro vita come i coetanei. Penso a un ragazzo che ha fatto più volte il cammino di Santiago, o a chi frequenta l’Erasmus all’estero o ha pianificato un viaggio oltre oceano. Impensabile anni fa, quando la progressione della malattia costringeva presto all’uso della sedia a rotelle. Oggi, grazie alle nuove terapie farmacologiche avanzate, non si vedono più persone in carrozzina per la sclerosi multipla, soprattutto se la malattia viene diagnosticata in tempo».
I sintomi possono essere vari: da un formicolio a una instabilità improvvisa nei movimenti, fino ad accusare un problema alla vista o un problema anche di tipo urologico. Per questo motivo la malattia viene trattata in maniera multidisciplinare. Nella cura sono diversi i professionisti coinvolti come ginecologi, urologi, oculisti, fisiatri e psicologi. «La buona notizia» osserva il primario della Neurologia del Distretto di Mirano-Dolo, Luigi Bartolomei «è che oggi le persone a cui viene diagnosticata questa malattia, possono condurre una vita quotidiana molto vicina alla normalità, con poche rinunce. Basti pensare che un tempo veniva sconsigliata la gravidanza alle donne con sclerosi multipla, per un suo presunto impatto negativo sulla patologia. Ma ora le evidenze scientifiche ci dicono che la gravidanza non compromette il decorso della malattia, la cui presenza non è quindi incompatibile con il desiderio di diventare madre». —
Simone Bianchi
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