Scioperano i lavoratori della Coca-Cola
Oriago. La Cgil: «Vogliono licenziare chi non raggiunge gli obiettivi»

Alcune bottiglie di Coca-Cola
ORIAGO.
L'azienda impone condizioni di lavoro ritenute inaccettabili e i circa 400 dipendenti che fanno riferimento alla sede amministrativa della Coca cola per il Nord Est, ad Oriago di Mira, hanno deciso di scioperare per otto ore il prossimo diciotto agosto. Ad Oriago i dipendenti nel settore impiegatizio sono circa 15, 70 i tecnici che fanno riferimento alla sede, e 300 invece i venditori del Nord Est della bevanda americana. Secco il comunicato di Flai-Cgil e Fai Cisl. «I lavoratori della Coca Cola Nord Est del sito di Oriago - spiegano - che si sono riuniti in assemblea hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione di tutte le maestranze dopo le decisioni unilaterali assunte dall'azienda sia per quanto riguarda l'assistenza tecnica che il settore commerciale». Causa del contendere la reperibilità dei lavoratori, imposta dall'azienda - dicono - senza alcun confronto. Ma, per i sindacati, c'è di peggio. «Sono gravissime le disposizioni impartite dal settore commerciale - spiega Fabio Borgacci, segretario della Flai-Cigl - che nei fatti minaccia di trasferimento o peggio di licenziamento quei lavoratori che non riescono a raggiungere gli obiettivi aziendali di vendita, tra l'altro in una situazione di ristagno dei consumi». Borgacci va nello specifico. «Questi venditori-rappresentanti della Coca Cola - spiega - pagati 1200-1300 euro al mese, con famiglie a carico, se non raggiungono gli obbiettivi di vendita la prima volta prendono un cartellino giallo. La seconda una rosso con successivo rischio di trasferimento o licenziamento. E' assurdo». Per i sindacati «l'azienda invece di ricercare la collaborazione dei lavoratori, vuole imporre in maniera coercitiva e antistorica la sua politica aziendale, in questo modo si raccoglierà solo conflitto». (a.ab.)
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