Schianto ad Herat, morti tre militari
Tra le vittime il lagunare Riccardo Bucci. Il tenente della Matter abitava a Dolo

A sinistra il tenente Riccardo Bucci Qui sopra due lagunari davanti alla casa di Dolo
DOLO.
E' di tre morti il bilancio dell'incidente stradale che ha coinvolto ieri mattina una pattuglia di cinque soldati italiani a Herat in Afghanistan. Riccardo Bucci, 34 anni di Dolo, tenente del Reggimento lagunari Serenissima di Venezia, è morto per le ferite riportate sul colpo.
L'incidente stradale è avvenuto mentre i militari, il tenente Riccardo Bucci, il caporal maggiore scelto Mario Frasca, nato a Foggia il 22 gennaio 1979, e il caporal maggiore Mario Di Legge, nato ad Aprilia (Lt) il 22 luglio 1983, e altri due compagni rimasti contusi, erano di ritorno da una «missione di collegamento» su un mezzo Lince (una sorta di super-jeep), quando a venti chilometri dalla base del contingente nazionale Camp Arena a Herat, per evitare un'auto lanciata a folle velocità, hanno perso il controllo del mezzo portando a 45 il numero dei militari italiani morti nella missione Isaf. Secondo i primi accertamenti, il soldato che stava in ralla (la torretta del Lince) avrebbe segnalato l'auto lungo la strada. L'autista, a quel punto, avrebbe sterzato bruscamente e il blindato si è ribaltato. Tutte e tre i giovanissimi soldati facevano parte di un Omlt (Operational mentoring and liaison team), nuclei che addestrano e seguono i soldati afgani in ogni loro attività, anche quelle più pericolose sul campo. Il tenente Riccardo Bucci, residente in via Levorato 5 a Dolo, milanese d'origine, in servizio presso il Reggimento lagunari Serenissima di Venezia, ha compiuto 34 anni lo scorso 1 settembre e a fine ottobre sarebbe tornato in Italia ad abbracciare la moglie Roberta, 32enne, e la figlia di 13mesi, che ieri è stata accudita dai nonni materni mentre la madre si è chiusa in un silenzioso e commosso dolore affiancata da un tenente psicologo della Brigata Pozzuolo. Il ragazzo era alla sua seconda missione in Afghanistan, la quarta con quelle da maresciallo degli Alpini in Bosnia-Erzegovina e Kossovo. La notizia della sua scomparsa ha fatto subito il giro di Dolo. Il suocero, Pierangelo Nicora, è molto conosciuto in paese per il suo impegno nella Protezione civile, che si è subito stretta al cordoglio della famiglia. A portare la tragica notizia della scomparsa del giovane ufficiale alla famiglia è stato il neo comandante del Reggimento lagunari Serenissima colonnello Giovambattista D'Alessio che ha raggiunto, subito dopo l'insediamento, la famiglia assieme al Comando militare Regionale Veneto, a quello di Padova e Venezia e ai molti amici e parenti. Il capitano dei lagunari Luigino Teso ha espresso tutta la vicinanza dei commilitoni. «Il ricordo di Riccardo Bucci - ha detto - rimarrà sempre vivo in noi. E' stato un uomo serio, professionale e di grande carisma. Tutto il Reggimento si stringe in un affettuoso cordoglio alla moglie Roberta e a tutta la famiglia». Profondo dolore anche dal vicesindaco di Venezia Sandro Simonato e dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia che ha manifestato la vicinanza di tutta la comunità veneta alla famiglia sottolineando il tributo di sangue di questi uomini appartenenti ai corpi militari del Veneto che «svolgono il loro servizio con grande coraggio e spirito di sacrificio». Anche il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo, ha espresso la solidarietà e la commozione di tutta la comunità dolose e si detta disponibile a sostenere la famiglia. I funerali del tenente Riccardo Bucci con ogni probabilità non si terranno nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma ma, come desiderato dalla moglie Roberta, la salma dovrebbe arrivare all'aeroporto «Marco Polo» di Venezia domenica mattina e, dopo la camera ardente, le esequie si dovrebbero celebrare nel duomo di Dolo. (Ha collaborato Giacomo Piran)
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