Scaduti i termini cautelari Marco Nordio in libertà

Chioggia. Le indagini a rilento hanno fatto uscire ieri dal carcere lo spacciatore che era stato arrestato un anno fa per il reato di traffico di sostanze stupefacenti

CHIOGGIA. In manette c’erano finiti esattamente un anno fa e proprio per questo sono stati liberati, perché per il reato di traffico di sostanze stupefacenti la custodia cautelare non può durare più di dodici mesi e in questo tempo la Procura non è riuscita a chiudere le indagini preliminari. Il giudice veneziano Roberta Marchiori non ha potuto che accogliere l’istanza dell’avvocato Mauro Serpico e scarcerare Marco Nordio, 34 anni, e Alessandro Zennaro «Alba», 45 anni. Nell’operazione del Gico della Guardia di finanza era finito in manette un terzo chioggiotto, Diego Doria, detto «il Professore», 42 anni, ma poco meno di un mese dopo l’arresto era stato il Tribunale del riesame ad annullare l’ordinanza di custodia cautelare.

Marco Nordio, fino a sei mesi prima di finire in carcere, era agli arresti domiciliari in seguito ad un’inchiesta su un traffico di droga della Procura di Padova. Secondo i finanzieri del Gico, però, aveva continuato a spacciare nonostante fosse ai domiciliari. L’operazione, iniziata nell’aprile 2014, aveva consentito di far luce su di un vasto giro di spaccio di cocaina e marijuana gestito da quattro italiani, di cui tre con numerosi precedenti proprio nello spaccio, nella zona di Chioggia. Gli uomini della Finanza avevano individuato i responsabili grazie all’utilizzo di tecniche investigative sofisticate, ma anche grazie all’esecuzione di pedinamenti e osservazioni. Erano stati sentiti a verbale molti dei clienti che hanno confermato, con dovizia di particolari, le responsabilità degli indagati. Nel corso delle indagini erano stati sequestrati circa 5 chilogrammi di marijuana ed era stata accertata un’attività di spaccio quotidiana nei confronti di una vasta piazza di consumatori di droghe che, talvolta inadempienti nei pagamenti, venivano intimiditi in particolare da Alessandro Zennaro, che avrebbe provveduto alla riscossione dei crediti. Lo spaccio di stupefacenti rendeva diverse migliaia di euro alla settimana, considerato il numero consistente di clienti di cui il gruppo disponeva. Il prezzo corrente della marijuana era tra i 5 e i 10 euro al grammo a seconda dei quantitativi richiesti, mentre la cocaina, venduta anche in piccolissime dosi, poteva costare sui 90-100 euro al grammo. L’attività illecita, come riscontrato dalle indagini, non si sarebbe fermata nemmeno quando uno dei componenti di spicco, Marco Nordio, era ai domiciliari.

Giorgio Cecchetti

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