Saul diventa maestro d’ascia a Venezia e con il “sandolo s’ciopon” solcherà l’Oceano Atlantico

La storia del veneziano d’adozione ora trasferito nei Paesi Baschi. Qui frequenta un corso triennale portando la tradizione della laguna 
Saul Hoffmann con la compagna di corso Ioanna Moutousid
Saul Hoffmann con la compagna di corso Ioanna Moutousid

il personaggio

Saul Hoffmann tre anni fa ha lasciato Venezia per andare a Pasaia, nei Paesi Baschi, e diventare maestro d’ascia. In città molti lo ricordano quando a bordo di un caicio percorreva rii e canali per consegnare a domicilio le verdure bio dell’azienda agricola “Donna Gnora”. Grazie a Saul quest’anno, dopo secoli, una barca veneziana tornerà a solcare le acque dell’Oceano Atlantico.

Dal 2017 all’interno di Albaola, un ex cantiere navale che ospita il museo della cultura marinara basca, è stato attivato “Aprendiztegi”, un corso di tre anni per aspiranti maestri d’ascia, aperto a gente di ogni provenienza. Nel 2018 ci arriva Saul Hoffmann, portando con sé la passione per gondole, mascarete e caorline. Giunto al terzo e ultimo anno, Saul decide di proporre alla scuola di costruire un “sandolo s’ciopon”, una delle più caratteristiche barche della tradizione veneziana.

Il ragazzo vuole festeggiare in questo modo i 1600 anni della fondazione di Venezia. Grazie ai piani di costruzione di Gilberto Penzo, tra i maggiori esperti di imbarcazioni adriatiche, ed ai suoi contatti veneziani, Saul ha già potuto cominciare la costruzione del sandolo e spera di poterlo varare il mese prossimo.

Nell’impresa Saul non è solo. Ad aiutarlo c’è una sua compagna della scuola, Ioanna Moutousidi, proveniente da Chalkida, in Grecia. Il caso vuole che si tratti della città che era un tempo conosciuta come Negroponte, “Dominio da Mar” di Venezia.

Il nome della barca è già stato deciso: si chiamerà Laguna. La parola ha un doppio significato: in italiano ricorda lo speciale ecosistema che è parte integrante di Venezia (come ha riconosciuto l’Unesco), ma in basco la stessa parola significa “amico/a”. «Niente di meglio per simboleggiare la nascita di una nuova, e speriamo duratura, amicizia tra culture così distanti ma che hanno nelle barche e nella cultura marittima un terreno comune per iniziare un proficuo dialogo», sottolinea Hoffmann.

Saul era arrivato a Venezia perché aveva scelto Ca’ Foscari per concludere l’Università dopo la laurea triennale a Pavia. In laguna aveva messo piede per la prima volta grazie ai campi scuola di Legambiente. Un amore a prima vista che lo ha portato a mettere radici in città. Madre italiana, padre tedesco e nonni cecoslovacchi, al mercoledì consegnava in centro storico le verdure bio a un centinaio di clienti. Lo faceva usando un “caicio” a remi. Il suo era un andar lento lungo i canali di Venezia. Se c’erano il sole e poco traffico, dopo aver caricato le verdure in piazzale Roma, percorreva il Canal Grande fino al primo punto di smistamento. Con la nebbia si spostava usando i rii. —


 

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