L’ospedale dell’Angelo è il migliore d’Italia
Il manager dell’Usl 3 Edgardo Contato: «Raggiunti livelli di eccellenza, premiato il grande lavoro di squadra». La classifica Agenas: con Mestre figurano ai primi posti anche altre due strutture in Veneto, Cittadella e Montebelluna

In vetta alla classifica dei migliori ospedali d’Italia sale l’ospedale dell’Angelo di Mestre. A certificarlo è il Programma nazionale esiti dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che ha analizzato e valutato le performance di 1. 117 strutture pubbliche e private, individuando 15 realtà al top. Tre sono venete.
Si tratta degli ospedali di Mestre, Montebelluna e Cittadella.
I risultati, resi noti ieri, collocano al primo posto proprio l’ospedale mestrino che incassa la promozione a pieni voti per tutte le otto aree cliniche prese come indicatori benchmark: trattamento delle patologie cardiocircolatorie, nervose, respiratorie, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteo-muscolare e nefrologia.

L’Angelo si attesta in tutti gli ambiti su un ottimo livello di assistenza ospedaliera in termini di tempestività delle cure, appropriatezza clinica e organizzativa, nonché per esito del trattamento fornito al paziente. Nel nostro Paese, a pari merito con questa struttura dell’Ulss 3 Serenissima, solo l’ospedale di Savigliano in Piemonte.
«Siamo una splendida azienda con risultati di tutto rilievo che si sono consolidati nel tempo e sono frutto di un grande lavoro di squadra, portato avanti con impegno da tutti i collaboratori all’interno dell’area metropolitana di Venezia, da Mestre a Chioggia a Portogruaro», afferma il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato, durante l’incontro straordinario con la stampa, convocato per commentare il risultato dell’Angelo.
Una sorpresa, ma non troppo.
Proprio l’ospedale di Mestre è infatti quello che ha registrato i maggiori progressi in termini di performance con una tendenza positiva che era già emersa nei report regionali di valutazione.
«Da tre anni siamo ai vertici della classifica veneta e la fatica maggiore è di continuare a tenere questo passo», aggiunge il dg, pensando anche agli ambiti che potrebbero essere migliorati nei prossimi mesi.
«Tra questi la creazione di un rapporto più diretto e costruttivo con i cittadini, per evitare prevaricazioni e mancanza di rispetto verso il personale, dalle aggressioni nei pronto soccorso agli episodi di maleducazione in corsia.
Non a caso, abbiamo avviato un corso di formazione rivolto ai 400 operatori del Cup che giornalmente gestiscono 6. 000 contatti con l’utenza, anche questo è un aspetto che richiede cura e sul quale mettiamo molta attenzione» prosegue Contato.
Degno di nota è anche il risultato raggiunto dall’ospedale di Montebelluna, che oltre a entrare nella classifica delle strutture più performanti, ha scalato i vertici nazionali per 6 aree cliniche.
«Gli ambiti della pneumologia, dell’ortopedia, ma anche l’area materno infantile e quella della ginecologia e ostetricia sono le voci che hanno alzato la media.
Non possiamo che essere orgogliosi del giudizio ricevuto da questo nostro ospedale spoke» spiega il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi. Non compare, invece, nella classifica l’ospedale hub di Treviso.
Il direttore sanitario Stefano Formentini: «Trattandosi della struttura più grossa, che accoglie il maggior numero di casi di patologia complessa e ad alta complessità di cura, proprio per tipologia di casistica, è più difficile. Inoltre va tenuto conto che c’è stata una fase di assestamento legata al trasloco nella nuova Cittadella della salute».
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