Sanguinetti, al via la battaglia. Pontani: «No allo studentato»

La mobilitazione dei cittadini riparte per impedire lo sfratto delle otto famiglie. Per il Demanio c’è un problema di inagibilità, non rilevata dalla perizia del 2023

Maria Ducoli
Uno degli ultimi sopralluoghi dei consiglieri ai Sanguinetti
Uno degli ultimi sopralluoghi dei consiglieri ai Sanguinetti

Le lettere di sfratto inviate dal Demanio alle otto famiglie residenti nell’ex caserma dei Sanguinetti sono state una miccia che ha riacceso la mobilitazione cittadina che vede in prima linea il Gruppo Salviamo San Pietro e Sant’Anna, che già nel 2022 aveva bloccato il progetto della società francese Artea, che puntava a realizzare una foresteria con spazi congressuali e di coworking.

«Questa battaglia è l’esempio della lotta della città contro la speculazione che toglie gli spazi alla residenzialità», dichiara Donatella Toso, portavoce e anima del gruppo.

Dalla parte del comitato, del partito Tutta la città insieme e della Municipalità, si schiera anche il prof cafoscarino Filippo Maria Pontani, che punta il dito contro la «trasformazione della città in un grande hub per studenti» e, di rimando, al progetto della Città Campus.

Infatti, nella vetrina online del Demanio dove è stato inserito anche il complesso dei Sanguinetti, si ipotizzano come destinazioni future «strutture ricettive per studenti o lavoratori».

Dicitura che non piace a Pontani: «Sono contrario all’idea che gli spazi abitati dai residenti vengano convertiti in strutture per gli universitari», premette, «ben vengano gli studenti a Venezia, ben vengano gli studentati nelle strutture abbandonate, come alla caserma Pepe, ma non si devono sfrattare i residenti per questo motivo».

Il docente di Filologia classica a Ca’ Foscari non ha dubbi: non è puntando esclusivamente sugli studenti che si ripopola una città.

Perplessità sulla destinazione vengono anche dal consigliere di Municipalità Roberto Pugliese: «Il compendio è da recuperare, è chiaro, ma il vero problema è trovare una destinazione finale, non basta parlare di scopi residenziali, si deve capire come declinarli. E, al tempo stesso, garantire i diritti agli inquilini».

La mobilitazione del comitato è partita e il prossimo 27 giugno in campo San Leonardo ci sarà un’assemblea pubblica per coinvolgere tutta la cittadinanza.

Anche la consigliera di maggioranza Deborah Onisto (Fi) si unisce - come già fatto tre anni fa - alla mobilitazione e chiede agli assessori Venturini e Mar di «avviare urgentemente un serrato confronto con l'Agenzia del demanio a tutela dei nostri concittadini».

La storia ingarbugliata dei Sanguinetti arriva anche a Roma, con l’interrogazione parlamentare presentata da Luana Zanella che chiede «un intervento del Governo per tutelare il diritto alla casa degli inquilini e contrastare l’esodo».

Zanella fa presente come la motivazione addotta dal demanio agli sfratti sia l’inagibilità degli alloggi, ma sottolinea anche che «questo non dovrebbe impedire di predisporre un piano d’intervento che rispetti i diritti degli inquilini».

Il consigliere di Municipalità Franco Schenkel, insieme a Giovanni Andrea Martini, fa presente come la perizia giurata effettuata nel 2023 non avesse rilevato pericoli di crolli: «La questione della sicurezza, dunque, non si pone. È un pretesto, l’ennesimo, per sbarazzarsi dei residenti», concludono.​

 

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