San Michele al Tagliamento sconvolta

SAN MICHELE «Non ho parole. Altro non mi sento di dire». Pochissime parole, pronunciate da uno zio di Silvia, ma che racchiudono tutto il dolore e lo sgomento che ieri hanno travolto la famiglia Gobbato. Nata a San Vito al Tagliamento, ma cresciuta in paese, Silvia aveva iniziato a lasciare San Michele dopo aver concluso gli studi superiori. La passione forense l’aveva portata a Udine, prima all’università e poi a lavorare come praticante nel celebre studio legale Ortis. Ma a San Michele la famiglia Gobbato è molto conosciuta, anzi si può dire che sia una delle famiglie storiche del paese. Papà Adriano («Un uomo tutto casa, chiesa e lavoro», così lo descrive chi lo conosce) lavora all’Airmec, un’azienda che si occupa di condizionatori e impianti di aspirazione. La mamma, Cinzia Perosa, è invece infermiera. Silvia lascia anche un fratello. Tutti vivono al civico 204 di via Marango, la strada che collega il centro di San Michele alla Regionale per Bibione. Una graziosa villetta, ben curata. Qui, dopo che la tragica notizia si è diffusa, si sono radunati ieri pomeriggio tutti i familiari più stretti, chiusi nel loro profondo dolore. Nella casa vicina vivono altri parenti della famiglia Gobbato. Nessuno, però, comprensibilmente, se la sente di parlare. «Silvia era una bravissima ragazza, buona, che amava tanto studiare», sono le uniche parole che riesce a pronunciare una delle zie. Ed è la stessa frase che, in paese, ripete chiunque abbia avuto la fortuna di conoscere Silvia, perché lei era una ragazza «da 110 e lode». Solare, gioiosa, sempre disponibile e altruista, «una ragazza senza grilli per la testa». In giro, raccontano in paese, non si vedeva molto neppure quando viveva ancora a San Michele perché, tornata da scuola, si dedicava a fondo nello studio. Dopo aver concluso le scuole superiori, la decisione di andare a studiare a Udine. In un primo tempo sembra facesse la pendolare, approfittando di qualche passaggio da parte del padre. Poi aveva deciso di trovare un piccolo appartamentino a Udine. Nonostante la sua vita si concentrasse ormai nel capoluogo friulano, il suo spirito altruista l’aveva convinta, nel 2011, ad accettare la proposta di candidarsi come consigliere comunale nella lista “Camminiamo Insieme”, che sosteneva il candidato sindaco Giampietro Bandolin. La lista poi non è riuscita a imporsi, ma per Silvia era stata comunque un’importante esperienza. La notizia della scomparsa di Silvia Gobbato ieri ha travolto San Michele, lasciando impietrita tutta la comunità. Che fosse successo qualcosa di grave, chi abita in via Marango lo ha intuito quando ha visto una pattuglia dei carabinieri raggiungere l’abitazione dei Gobbato, per informarli della tragica notizia. Tra i primi a essere informati dell’accaduto anche l’assessore Robertino Driusso e i componenti dell’amministrazione, che ieri pomeriggio si trovavano riuniti in municipio. Poi, con il passare delle ore, la notizia ha cominciato a diffondersi nei bar del centro del paese e per tutti è stato un colpo tremendo. Mai nessuno avrebbe potuto immaginare che un fatto del genere potesse accadere a una famiglia del paese. Adesso San Michele attende solo la data delle esequie, per stringersi attorno alla famiglia Gobbato nell’ultimo saluto a Silvia. Giovanni Monforte
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