San Geremia il campanile più a rischio
Presentato lo studio sulla loro pericolosità statica

Il campanile di San Geremia è il più a rischio in città
VENEZIA.
Lo stato di salute complessivo degli 85 campanili di Venezia non è dei migliori, perché mancano i fondi per una regolare manutenzione, che su molti di essi non viene fatta da tempo. Ma alcuni sono più a rischio degli altri, a iniziare da quello della chiesa di San Geremia o, sotto il profilo di un possibile crollo in caso di terremoto, quello di San Francesco della Vigna. E' quanto dicono le ricerche sulla pericolosità statica e il rischio sismico dei campanili veneziani, condotte da Iuav, Soprintendenza ai Beni Architettonici di Venezia e Ministero dei Beni Culturali, presentate ieri nella giornata conclusiva del convegno «A Venezia per Venezia» nel Salone del Piovego di Palazzo Ducale. L'ingegner Alberto Lionello della Soprintendenza - che ha coordinato la ricerca sulla valutazione statica dei campanili (raccolta ora anche in un volume) con Francesco Doglioni, Francesco Trovò e Giulio Mirabella Roberti - ha anche stilato l'elenco delle torri campanarie che sono sotto osservazione: quelle dei Frari, di Santo Stefano, di San Marco, di Burano, di San Pantalon e di Torcello. Ma se per Torcello sta per partire l'intervento di messa in sicurezza, dopo l'arrivo dei finanziamenti statali, i due grandi "malati" di un recente passato sembrano non destare più preoccupazioni immediate. Il campanile di Santo Stefano, che presenta uno strapiombo di ben due metri, da sei anni non si inclina più dopo gli interventi di manutenzione a cui è stato sottoposto, ma un progetto di consolidamento è già pronto in caso di necessità. Stesso discorso per il campanile dei Frari, all'interno della Basilica, la cui "discesa" si è fortemente ridotta dopo i restauri compiuti. Per fessurazioni e scarsa qualità muraria preoccupano appunto San Geremia, San Donato a Murano e San Giacomo dell'Orio, mentre per la pendenza più accentuata, sono seguiti il campanile dei Greci, quello di San Francesco della Vigna e quello di San Pietro di Castello. Risultano infine lesionati Sant'Aponal, San Stae e San Silvestro e, in modo meno grave, i Gesuiti e Santa Caterina a Mazzorbo. Gli 85 campanili - che pendono tutti, perché a Venezia non ce n'è uno dritto - sono schedati e "valutati" in attesa dei fondi per conservarli.
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