San Donà, commesso della Sme salva una lepre investita

La lepre ferita giaceva sul ciglio della strada nella zona del centro commerciale Piave. Il commesso ha segnalato subito l’animale in difficoltà

Giovanni Cagnassi
La lepre ferita a bordo strada
La lepre ferita a bordo strada

Lepre investita e salvata da un commesso della Sme di San Donà. Era ancora viva e giaceva sul ciglio strada nella zona del centro commerciale Piave.

Malconcia, con le zampe posteriori che non si muovevano, lo sguardo spaventato. Il presidente regionale Leidaa, lega italiana protezione animali e ambiente, Andrea Marin è stato subito contattato. «Ringrazio Andrea, dipendente della Sme che mi ha subito segnalato la piccola lepre ferita, – racconta – la polizia Metropolitana che è intervenuta nei soccorsi e la clinica veterinaria convenzionata del Centro Recupero Animali Selvatici Polesella che l'ha presa in affido per curarla».

«La speranza ora è che la piccola lepre si possa salvare e che un giorno possa ritornare libera a correre nei campi» spiega Marin. 

«È molto importante segnalare un animale selvatico in difficoltà – aggiunge – perché è un atto di responsabilità civile e permette di salvaguardare il benessere della fauna selvatica, considerata patrimonio dello Stato».

È fondamentale, tuttavia, agire con cautela, osservare prima di intervenire, non improvvisarsi soccorritori e contattare le autorità competenti per evitare di aggravare la situazione o di incorrere in pericoli.

È necessario moderare la velocità e rispettare i limiti, soprattutto tenendo conto che spesso gli animali selvatici sbucano fuori all'improvviso, specialmente durante la notte nelle aree verdi e nelle zone di campagna.

L’omissione di soccorso può anche diventare maltrattamento. Dal 2011 il codice della strada prevede l’obbligo di fermarsi e prestare soccorso agli animali d’affezione, da reddito o appartenenti a specie protette.

Chi investe un animale e non si ferma a soccorrerlo non rischia più solo una sanzione amministrativa. Infatti con la Legge Brambilla, entrata in vigore il 1° luglio 2025, le conseguenze possono essere ben più gravi: se l’omissione di soccorso provoca sofferenze, lesioni gravi o la morte dell’animale, può configurarsi il reato di maltrattamento, punito fino a 3 anni di reclusione o 45.000 euro di multa.

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