Salgono sul bus della Mom e non Atvo Multa di 59 euro per trenta ragazzine Genitori in rivolta, sanzioni revocate

SAN DONÀ

Hanno acquistato il biglietto dell’Atvo per Jesolo. Ma, invece di salire sull’autobus Atvo, sono saliti su quello della Mom, partito dalla stessa corsia. All’arrivo a destinazione sono scattate le multe dei controllori di Mom: una trentina, per lo più a minorenni. Protestano i genitori, secondo cui le informazioni all’utenza sarebbero carenti, tali da ingenerare l’errore.

Diversa la versione di Mom che comunque ha deciso di revocare le sanzioni. Il caso l’11 luglio all’autostazione di San Donà. Ora alcuni genitori starebbero valutando un esposto. «Mia figlia e le sue amiche hanno acquistato il biglietto Atvo, lo hanno timbrato e si sono posizionate in attesa sulla corsia in cui partono i bus per Jesolo», racconta una mamma. Solo che il primo bus ad arrivare non è quello di Atvo (forse per una corsa in ritardo o saltata), ma quello di Mom, che collega Vittorio Veneto a Jesolo. «L’autobus indicava la destinazione Jesolo e l’autista ha detto che potevano salire. Hanno visto che la corriera era di colore differente, ma altre volte è capitato. Hanno anche visto che qualcuno è salito e poi sceso, ma loro erano dietro e non ne hanno capito il motivo», prosegue la donna. Solo all’arrivo le giovani, tra 14 e 15 anni, hanno realizzato. Ai controllori hanno mostrato il biglietto Atvo. Ma non è stato sufficiente per evitare la multa: 59 euro se pagata entro 5 giorni, altrimenti 118 euro. I genitori hanno contattato prima Atvo, poi Mom. Nei giorni scorsi la risposta: per la revoca dovranno presentarsi di persona agli uffici Mom di Treviso. Altra circostanza che li ha fatti infuriare. Ma da Mom spiegano che non si può fare altrimenti: la sanzione è già in corso di revoca, ma c’è un verbale da firmare.

«Ci siamo accordati con Atvo e in autotutela abbiamo risolto il problema. Ma se deve andare a Londra con l’Alitalia prende la Ryanair? », commenta Giacomo Colladon, presidente di Mom, «stiamo parlando di 15 enni, non sono più bambine. A San Donà non carichiamo, l’abbiamo detto ai ragazzi, nonostante questo alcuni sono scesi e sono rientrati da dietro». —

GIOVANNI MONFORTE

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