Rockstar in mostra: l'ultimo sogno di Alex Ruffini, fotografo e musicista

Venezia. “Monsters of Rock - The Kiss room” alla Polveriera francese di Forte Marghera fino al 5 settembre
Alex Ruffini in posa con i Kiss
Alex Ruffini in posa con i Kiss

VENEZIA. Alex sarebbe fiero e felice di vedere i suoi amati Kiss, ma non solo, in mostra a Forte Marghera. Al forte nell’inverno di due anni fa la mostra di foto dei grandi del rock che Alex aveva immortalato in decenni di attività, l’aveva organizzata lui. A giugno dello scorso anno, Alex Ruffini è morto di cancro. Lo aveva combattuto a muso duro e nel nome della solidarietà. Ora il fratello Martino continua a portare avanti l’impegno della onlus che aveva creato il fotografo di Sacca Fisola per raccogliere fondi in favore della ricerca sul cancro.

Foto Agenzia Candussi / SCATTOLIN / Mestre via FORTE MARGHERA / MESTRE MOSTRA FOTOGRAFICA ALEX RUFFINI A FORTE MARGHERA. IN FOTO ALEX RUFFINI CON LE SUE OPERE.
Foto Agenzia Candussi / SCATTOLIN / Mestre via FORTE MARGHERA / MESTRE MOSTRA FOTOGRAFICA ALEX RUFFINI A FORTE MARGHERA. IN FOTO ALEX RUFFINI CON LE SUE OPERE.


“Monsters of Rock. Mostra fotografica, The Kiss Room & Musica live” alla Polveriera francese di Forte Marghera, si inserisce nelle iniziative realizzate per garantire continuità al progetto. È stata inaugurata l’1 agosto e chiuderà il 5 settembre. Orari: 16-19.30 da martedì a domenica.

Alex alla chitarra
Alex alla chitarra


Alex viveva a Sacca Fisola, lavorava come trasportatore ma è stato un grande fotografo del mondo rock, la sua religione. Soprattutto la sua forza che lo ha aiutato ad affrontare la sofferenza. Tre anni fa, quando decise di raccontare della sua malattia, scelse di tenere un diario pubblico su Facebook. Parlando della malattia e come decise di affrontarla disse: «La prima cosa che ho fatto è stata quella di chiamare i miei tre fratelli dicendo loro: se dovete venire a trovarmi per piangere è meglio che restiate a casa. Dovete venire qui a farmi ridere, a portare positività. Niente tristezza, quando si ride si è più forti anche fisicamente. Poi visto che in molti in isola mi guardavano strano e mi facevano domande altrettanto strane sul mio colorito, altri mi evitavano e non si fermavano più a salutarmi o a scambiare quattro chiacchiere come prima, ho deciso di comunicarlo ufficialmente a tutti su Fb: sì ho il cancro».

E poi parlando della sua “religione” diceva: «Non ero convinto del tutto che il mondo che ho fotografato in questi anni fosse vero, è pur sempre il mondo dello spettacolo. E invece mi devo ricredere, ho trovato tanta di quell’umanità che uno non si immagina nemmeno. Ho trovato delle vere persone. Nei primi giorni seguiti all’annuncio pubblico ho chiesto agli amici di scrivermi delle lettere. Sono arrivate valanghe di lettere. Pensieri scritti su qualsiasi materiale».

Spiega il fratello Martino: «Alex aveva un forte legame con gli artisti del rock e, grazie alla sua dote e al suo “settimo senso”, ha saputo cogliere l’attimo perfetto, fermare il tempo, immortalando per sempre le emozioni di ogni rock star, in oltre 7.200 scatti. Il percorso espositivo che proponiamo è quello di far vivere “l’altra rock star”, quella che si è affidata con fiducia ad Alex, permettendogli di “rubare” attimi intimi della propria vita. Ci piacerebbe nuovamente promuovere il connubio foto & musica, proporre non solo i “Monsters of Rock” ma anche la loro musica, con gruppi locali e non, il tutto naturalmente nel rispetto delle leggi vigenti. Le donazioni, seppur piccole ma fatte con il cuore, possono portare a grandi risultati». —

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