Rivolta, rinnovata la convenzione fino al 2026
Il Comune ha deliberato l’accordo con l’Officina Sociale: in arrivo pannelli solari e più posti per i «senza dimora»

DUEMILAUNDICI - CENTRO SOCIALE RIVOLTA - MEETING ( UNITI CONTRO LA CRISI )
MARGHERA. Al centro sociale Rivolta, l'ex stabilimento «Paolini e Villani», sarà installato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica con una capacità di 100 KW. L'energia così incamerata sarà sufficiente a coprire l'intero fabbisogno del centro d'aggregazione sociale.
Lo utilizzerà per le sue attività, mentre quella rimanente sarà immessa in rete e tornerà in proprietà del Comune. «Un guadagno per tutti - commenta l'assessore alle Politiche Giovanili e all'Ambiente, Gianfranco Bettin - e un'esemplare operazione di ricorso all'energia pulita e rinnovabile. Mi auguro che altre realtà possano prendere esempio da questo progetto e compiere un'azione economicamente vantaggiosa ma allo stesso tempo rispettosa dell'ambiente».
I costi di acquisto e di installazione del tetto fotovoltaico saranno completamente a carico dell'associazione Officina Sociale, che dal 2004 gestisce l'attività di promozione di servizi sociali innovativi finalizzati all'integrazione sociale delle fasce di nuova povertà e nella riduzione del disagio giovanile. Per finire di pagare l'impianto, che alla fine del contratto passerà nelle mani del Comune di Venezia, l'Officina Sociale ha acceso un mutuo della durata di 14 anni. Per questo motivo, la convenzione che stabilisce l'affido in gestione della struttura comunale all'associazione, è stata rinnovata fino al 2026 (la scadenza, prima, era prevista al 2019). Un periodo sufficiente per incrementare l'attività del centro, che infatti - grazie al taglio delle spese elettriche - si appresta a svolgere nuovi lavori di ampliamento alla sua struttura e a incrementare sostanzialmente le proprie attività: la capienza dell'ala dedicata ai senza fissa dimora passerà infatti da 24 a 50 posti letto e saranno previsti nuovi locali in cui realizzare una sala prove e una nuova palestra popolare.
Saranno quindi potenziate le attività abituali quali i corsi di lingua italiana, le iniziative culturali, i dibattiti e le campagne di informazione. «Da quando abbiamo occupato il Paolini & Villani nel 1994 - dice Michele Agostini, portavoce del centro sociale Rivolta - abbiamo visto come lotta e autogestione siano state in grado di strappare al degrado e dare nuova vita alle aree industriali dismesse, sottrarle alla speculazione e restituire un pezzo di città all'uso comune, pubblico e collettivo. Siamo ancora convinti - conclude Agostini - che solo dal basso è possibile cambiare in meglio questo mondo».
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