Ritmi molto africani e vocazione rock con i Konono N° 1

di Matteo Marcon
VENEZIA. Nei Konono N° 1 l'eredità della musica africana, con i suoi strumenti, i canti tribali e le tessiture poliritmiche, si lascia contaminare dallo spirito di libertari hacker analogici. Il loro spettacolo è un suggestivo incontro di passato e futuro, di tradizioni e sguardi sovversivi. Tutto prende vita tra le vie di Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo, oggi corre veloce nel mondo globale e approda fino a noi: sarà infatti possibile lasciarsi ipnotizzare dal suggestivo rito voodoo dei Konono N°1 martedì 9 aprile al Teatro Fondamenta Nuove alle 21. Nelle vene di Mawangu Mingiedi, fondatore del collettivo, corre da sempre il sangue della tribù Zombo. Di professione, oltre a fare il camionista, suona il likembe, uno strumento tradizionale, meglio noto come mbira, nel quale i suoni vengono generati da una serie di linguette di metallo le cui estremità sono fissate su una tavoletta di legno. È lo strumento tipico degli Shona una tribù dello Zimbawe, ma nel caso di Mingiedi, fin dalla fine degli anni '70, il likembe diventa il luogo di una sperimentazione fai da te, dell'alterazione timbrica e dell'avvicinamento transculturale alle sonorità del rock e dell'elettronica più spinta. Oggi assieme alle percussioni e alle voci, i Konono N°1 si configurano come un ensemble formato da tre likembe elettrificati. Il suono originale viene trasformato e amplificato utilizzando magneti di vecchie auto, lamiere e circuiti artigianali. Al suono di percussioni tradizionali si aggiunge l'uso di ulteriore materiale di recupero come lo scenografico sound system equipaggiato con grandi megafoni risalenti all’epoca coloniale. Mingiedi iniziò questa avventura in musica suonando fin dagli anni '80 nei locali della capitale, ispirandosi alla musica rituale della propria tribù che utilizzava come strumenti le zanne di elefante. Rimane così nella musica dei Konono N°1, che oggi conquista i più fini palati di artisti come Beck, Matthew Herbert e John Zorn, un ancestrale richiamo alla tradizione più profonda dell'Africa nera. Questo sincretismo musicale di ritmi centro-africani, attitudini punk rock, con richiami alla dance music elettronica ed effetti di trance, offre innumerevoli spunti: al corpo, perchè sarà davvero difficile rimanere fermi; e alla mente, perchè i Konono N°1 sono la prova efficace della comune genetica dei fenomeni musicali. L’appuntamento si aprirà alle 18 con un dibattito aperto al pubblico in compagnia dell'etnomusicologa Serena Facci (esperta di musica tradizionale centro-africana) e Vincent Kenis, storico produttore dell'etichetta Crammed Disc nonchè promotore del gruppo sulla scena musicale europea. Dopo una serata così impossibile non lasciarsi con un po' di mal d'Africa. Biglietti (solo concerto): intero 15,00 euro, ridotto 12,00, e 8,00 euro per i soci Vortice. Prevendite su Hello Venezia e Apt Venezia. Informazioni e prenotazioni allo 041 5224498 e via mail info@teatrofondamentanuove.it.
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