Rissa dopo le nozze. «Mio marito picchiato a sangue»

SOTTOMARINA. «Ci hanno aggredito loro. Mio marito è stato picchiato a sangue dai parenti dello sposo: erano almeno in sei contro uno e mio figlio l'abbiamo chiuso in bagno perché ha problemi di salute e non poteva rischiare di prendere dei colpi: avrebbe potuto restarci secco».
Non sembra destinata a una riappacificazione la vicenda della rissa al pranzo nuziale che si è verificata sabato al ristorante “Tre leoni” di viale Ionio. A raccontare nei dettagli quello che è accaduto è la madre della sposa, ma la storia si carica di ulteriori preoccupanti sviluppi: domenica mattino suo marito è stato nuovamente preso a pugni da uno dei contendenti del giorno prima e, al pomeriggio, è stato il figlio a doversi sottrarre alla minaccia di un'ulteriore aggressione. «Tutto è iniziato» racconta la signora «perché mio figlio, durante il karaoke - stavamo ballando quasi tutti - ha invitato a ballare anche un ragazzo, cugino dello sposo, che era rimasto seduto, tirandolo per il cravattino. Non con cattiveria, solo per scherzare. Lui ha detto di no e sembrava finita lì. Pochi minuti dopo il padre di questo ragazzo, battendo sulla spalla di mio figlio, lo ha accusato di aver detto qualcosa di male al ragazzo. Poi gli ha messo una mano in faccia e lì è scoppiato il finimondo».
Un finimondo nel quale i parenti della sposa («Eravamo in cinque su quaranta») hanno avuto la peggio, e il padre di lei in particolare («L'hanno picchiato in sala e quando ha tentato di salire in auto lo hanno tenuto fermo contro il veicolo e picchiato di nuovo. Il suo viso era una maschera di sangue») è finito in pronto soccorso. All'arrivo delle forze dell'ordine tutti i partecipanti alla rissa se n'erano andati ma il seguito c'è stato domenica.
«Mio marito era andato in farmacia» racconta la madre della sposa «ed era appena uscito quando ha visto avvicinarsi una moto con a bordo quello che aveva scatenato la rissa il giorno prima, insieme alla moglie. «Fermati» gli aveva detto costui e mio marito, pensando che l'altro volesse chiarire e, magari scusarsi, si è fermato ed è sceso dall'auto. E si è beccato due pugni in faccia, perdendo ancora sangue dal naso, come il giorno prima. Al pomeriggio mio figlio, che si trovava vicino all'ospedale, è stato rincorso in moto dallo stesso individuo e si è rifugiato in pronto soccorso, per evitare lo scontro». Ieri mattina, poi, il padre della sposa si è recato dai carabinieri. «Avevo già segnalato per telefono la prima aggressione, e i carabinieri avevano convocato quel tipo sabato sera, ma poi ho sporto denuncia sia per l'episodio di sabato che per quelli di domenica» dice «voglio che intervengano loro, non voglio farmi giustizia da solo».
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