Caso Murazzi, il Comune scrive al Prefetto: «Incontro per salvare le capannine»
L’invito rivolto a carabinieri, Capitaneria, Questura e Demanio. Il consigliere di minoranza Gasparinetti propone modifiche ai regolamenti

Qualcosa si muove per il futuro delle capannine dei Murazzi del Lido. Mentre la mobilitazione perenne dei frequentatori del litorale ha bloccato per il momento le demolizioni, ora anche il Comune ha dato un seguito alle aperture dei giorni scorsi e all’impegno di cercare una mediazione con tutti gli enti coinvolti dopo l’ordine di demolizione emesso dalla Procura di Venezia in seguito alla denuncia per abuso edilizio del febbraio scorso.
L’assessore Michele Zuin fa infatti sapere che nella giornata di martedì, in accordo con il Prefetto, il Comune di Venezia ha formalmente inviato una richiesta di incontro sul tema. «In riferimento alle segnalazioni arrivate all’amministrazione relativamente alla presenza di strutture, costruite con materiale di fortuna, sulla spiaggia dei Murazzi del Lido e ai potenziali impatti derivanti dalla loro presenza», si legge nella lettera, «e considerando la necessità di definire e condividere le corrette procedure e gli interventi in capo ai diversi soggetti competenti, si richiede la convocazione di una riunione di coordinamento».
La lettera è stata inviata al comando dei carabinieri, e in particolare alla stazione del Lido, alla Questura di Venezia, alla Capitaneria e al Demanio. Si cercherà dunque un punto di accordo per dare una risposta alle proteste di questi giorni, sfociate in una raccolta firme (ora a quota 8 mila) e in una mobilitazione trasversale a difesa di strutture di fortuna diventate un simbolo di condivisione. Sarà necessario definire una cornice giuridica in grado di tenere insieme le esigenze della sicurezza in un tratto di litorale in cui è vietata perfino la balneazione, oltre che del rispetto per l’ambiente salvaguardando, al tempo stesso, una consuetudine decennale tra i residenti.
Bisognerà poi capire quale sarà il destino dell’inchiesta sul tavolo della pubblico ministero Elisabetta Spigarelli che vede un 29enne denunciato per abuso edilizio dopo essere stato visto dai carabinieri mentre aggiustava alcune assi di legno in una delle capannine incriminate.
Proprio per definire la cornice giuridica in grado di rendere legali le capannine dei Murazzi, martedì il consigliere comunale Marco Gasparinetti (Terra e Acqua) ha inviato ai capogruppo di maggioranza e opposizione una prima bozza di quella che «potrebbe essere una proposta di iniziativa consiliare mirante a colmare o ridurre il divario fra “usi e costumi” consolidati e il quadro normativo applicabile».
La proposta prevede una modifica alla variante al piano regolatore generale per l’isola del Lido, al piano particolareggiato dell’arenile e al regolamento per l’uso del Demanio Marittimo. Le modifiche proposte da Gasparinetti consentirebbero «l’installazione di strutture mobili, a carattere temporaneo, costituite da pali in legno e coperture permeabili ombreggianti», a tutela di «usi e costumi locali (. ..) che da decenni caratterizzano la zona dei Murazzi».
Le proposte di modifica consentirebbero, ovviamente, solo «legno e derivati, cannucciato e similari, tela ombreggiante permeabile», escludendo (come del resto già accade) «l’uso esclusivo dei manufatti che dovranno essere ad uso pubblico». Si tratta della prima proposta concreta che affianca la prima richiesta di incontro avanzata dal Comune alle autorità. Segno che la mobilitazione a difesa delle capannine – destinata a continuare – sta riuscendo a smuovere le acque.
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