Rissa al Lido con tre feriti e raffica di furti nella notte
Con le bollenti temperature e l’afa di questi giorni lavorare a bordo delle navi in costruzione, nelle banchine del porto e ancor più nei pochi cantieri edili aperti in questa stagione, diventa un vero “inferno”. A bordo della nave da crociera per Holland American Line, in costruzione alla Fincantieri di Porto Marghera, la temperatura supera i 40 gradi e nei punti meno arieggiati arriva quasi a 50 gradi.
Venerdì scorso quattro operai delle ditte d’appalto che lavoravano su uno dei ponti interni, si sono sentiti male e sono stati reidratati nell’ambulatorio del cantiere. I delegati alla sicurezza dei lavoratori e la Rsu hanno quindi chiesto alla direzione aziendale, già nello scorso e bollente fine settimana, i necessari interventi per mitigare il più possibile il caldo a chi lavora all’interno della nave e all’esterno, mentre per quelli che sono nelle officine la situazione è più accettabile.
È stato così concordato con la direzione locale di Fincantieri un piano d’interventi di mitigazione ambientale, già messi in atto. A bordo delle nave in costruzione sono state montate delle fontanelle volanti con acqua refrigerata mentre, all’esterno della nave, vengono distribuite bottiglie d’acqua fresca a coloro che la richiedono. Altri interventi attuati dalla direzione di stabilimento, di accordo con la Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu), riguardano l’apertura dei portelloni della nave e di decine di punti di aerazione in ogni ponte, compresa la sala macchine, in modo da creare correnti d’aria. Infine, sono state previste anche eventuali pause nel lavoro, per coloro che si trovano ad operare nei punti più remoti e chiusi della nave.
Anche nelle banchine del porto commerciale e in stazione marittima, il caldo opprimente rende difficile le attività lavorative all’aperto, soprattutto nelle ore più soleggiate. Sono state predisposte, quindi, dalle stesse imprese di servizio e dalla Nuova Compagnia dei lavoratori, distribuzioni straordinarie di bottiglie d’acqua e concessi periodi di riposo all’ombra, per coloro che operano direttamente nelle banchine durante le operazione di carico e scarico delle navi.
Non va meglio, naturalmente, nell’edilizia, dove il disagio è alto per chi lavora costantemente all’aperto. C’è da dire che la crisi che da qualche anno sta riducendo il lavoro nell’edilizia, ha anche ridotto il numero di lavoratori attivi, molti sono a casa in cassa integrazione per mancanza di lavoro e quelli che invece sono al lavoro, spesso operano in ambienti interni per ristrutturazioni e quindi risentono meno delle alte temperature e del soleggiamento.
In edilizia c’è la possibilità di ottenere la cassa integrazione se la temperatura supera i 36 gradi, ma – come spiegano i sindacati dei lavoratori – spesso e volentieri non viene utilizzata dalle piccole imprese familiari o da carpentieri e muratori autonomi con partita Iva .
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