Rischio industriale ridotto Marghera più edificabile

MARGHERA. La globalizzazione e la crisi industriale hanno cancellato i più importanti impianti produttivi del Petrolchimico e migliaia di posti di lavoro.
In compenso, l’area residenziale di Marghera più a ridosso del Petrolchimico, a cominciare da Ca’ Emiliani e il degradato rione delle Vaschette, fino a via Murialdi e via Pasini, possono ora tirare un sospiro di sollievo in quanto non sono più comprese nelle aree proibite comprese nel “cono di rischio” degli impianti industriali per incidente rilevante” e soggetti alle cosiddette direttive Seveso 1 e 2, che prevedono anche il divieto di costruzione di edifici residenziali «allo scopo di prevenire i possibili incidenti e limitarne i conseguenti rischi per l’uomo e per l’ambiente».
Del resto, al Petrolchimico, Dow Chemical, Montefibre, Enichem e Vinyls Italia hanno chiuso da anni i loro impianti vecchi e fuori mercato. E anche i pericolosi depositi del fosgene, cloro e altri gas e materiali infiammabili ed esplosivi, legati alle produzioni chimiche integrate, sono stati svuotati e in parte già smantellati. Così ieri all’ordine del giorno del consiglio comunale c’era l’illustrazione della delibera urbanistica di Protezione Civile - che di fatto è una variante parziale al Prg (piano regolatore generale) - che la Municipalità di Marghera aveva discusso e votato nel consiglio del 4 marzo scorso e alla quale era stato dato un parere positivo da tutti i consiglieri municipali, eccetto quelli del Pdl che non hanno partecipato al voto.
Alla delibera con la variante di Prg è allegata la relazione realizzata dall’Arpav (l’Agenzia regionale ambientale) per il Settore Protezione civile e Sicurezza del territorio, con i nuovi scenari di incidente chimico industriale che rappresenta l’aggiornamento del precedente elaborato tecnico basato sulle informazioni presentate dai gestori degli stabilimenti di Porto Marghera nelle ultime edizioni dei rapporti di Sicurezza (revisione quinquennale), la maggior parte dei quali sono datati ottobre 2010.
La revisione dei piani di sicurezza ha portato, di conseguenza, ad una «riduzione delle aree limite, cioè di quelle più esterne al Petrolchimico», come le Vaschette, via Murialdi e Pasini e la zona delle vie Cruto e Ghega.
«Si tratta di una presa d’atto dei cambiamenti avvenuti nel polo industriale di Porto Marghera e del conseguente adeguamento positivo del piano urbanistico comunale», commenta il presidente della Municipalità, Flavio Dal Corso. «Ciò significa che Marghera vede ridursi drasticamente le aree comprese nel cono di rischio legato ai possibili incidente industriali e, di conseguenza, sarà possibile avviare un’attività di pianificazione per qualificare tutta la Porta Sud».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia