Rischio di focolai, pompieri al lavoro

Vigili del fuoco impegnati a raffreddare il materiale, parte della struttura è crollata su se stessa. Analisi dell’Arpav

di Filippo De Gaspari

MIRANO

Due giorni per avere ragione delle fiamme. È durato in pratica quasi 48 ore l’intervento dei vigili del fuoco alla IdealService di Ballò, ridotta a un cumulo di macerie. Un lavoro incessante proseguito mercoledì notte e ieri, per spegnere gli ultimi focolai, completare le operazioni di raffreddamento della struttura, smassare il materiale e bonificare l’area.

Un dispiegamento di uomini e mezzi mai visto da queste parti, neppure nel 2006 quando un’autocisterna carica di gpl rimase incastrata nel sottopasso della stazione, rischiando di far saltare in aria mezzo paese. A dare filo da torcere a centinaia di uomini e donne impegnati da due giorni è stato il vento di bora, che anche ieri ha soffiato gelido sulla terraferma e il materiale finito in cenere: polimeri da plastica che fusi ad altissime temperature e poi raffreddati dal getto incessante degli idranti hanno formato una spessa crosta rigida, come la lava, sotto la quale ha continuato a covare il fuoco. È stato questo uno dei motivi per cui, nel tardo pomeriggio di mercoledì, quando gli uomini del 115 sembravano aver domato l’incendio e si apprestavano a entrare nel capannone, il fuoco si è improvvisamente rialzato, accendendo nuovi focolai e venendo alimentato dalle folate di vento. Per tutta la notte è stato necessario proseguire con le operazioni di spegnimento, aggredendo le fiamme dall’esterno con schiume e liquidi estinguenti. Le alte temperature raggiunte all’interno dello stabile hanno fatto inoltre collassare un’altra parte dello stabilimento, dove è crollato l’intero soffitto, realizzato con lastre in eternit e le pareti laterali di cemento armato.

Per coordinare meglio le operazioni è stato allestito in via Stazione un posto di comando avanzato, mentre per tutta la notte le squadre dei vigili del fuoco si sono alternate al lavoro alla luce delle fotoelettriche. Da Mestre sono arrivate autocisterne d’acqua per ricaricare senza soluzione di continuità le autopompe e una grande vasca allestita nel piazzale dello stabilimento. Il parcheggio della IdealService è stato transennato e la laterale di via Stazione, dove sorge l’area artigianale, riaperta solo in mattinata. A mezzanotte di mercoledì erano state riaperte anche via Pionca a Pianiga e via Cavinello ad Arino, chiuse per precauzione. A Ballò invece ieri sono tornati i tecnici dell’Arpav per proseguire le indagini ambientali, che ora, dopo il diradamento della nube nera, riguardano soprattutto i terreni circostanti. I responsabili dell’agenzia vogliono verificare se a terra si siano depositate particelle tossiche create dalla combustione dei materiali polimerici all’interno dell’azienda. Per questo sono entrati anche nei giardini delle abitazioni sotto vento per prelevare campioni di terra da analizzare e poter così escludere qualsiasi tipo di contaminazione. Le verifiche dunque continuano, ma per ora non è stato emanato alcun allarme ambientale. Anche le lezioni nella scuola elementare di Ballò hanno potuto riprendere regolarmente, anche se rimane il consiglio alle insegnanti di tenere le finestre chiuse ancora un giorno. Le tre famiglie evacuate mercoledì da via Stazione hanno potuto far rientro nelle loro case. Il Comune aveva offerto la sede della protezione civile a Campocroce, ma tutti hanno preferito restare a casa di parenti o amici. Ripresa l’attività anche nelle aziende vicine: una decina quelle evacuate per precauzione mercoledì.

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