Cacciari: «Siate seri, è una corsa a prendere soldi che non ci sono»

Le sferzate dell’ex sindaco. E Martella (Pd): «Zaia arriva tardi». Bergamo: «Senza aiuti la città muore». Venturini: «Occasione unica»

Alberto Vitucci
Il professor Cacciari
Il professor Cacciari

«Giusto chiedere più attenzione per Venezia. Ma Venezia di soldi ne ha avuti più di tutti in questi decenni. Miliardi di euro per la salvaguardia, che hanno deciso di spendere solo per il Mose, la grande opera di cui andiamo fieri, no..?!? Adesso a Roma soldi non ce ne sono più, e se ce ne sono li spendono in armi per far la guerra alla Russia. Dunque, è inutile lagnarsi, i patrioti stringano la cinghia. Roma è la capitale europea peggio servita, se migliorano i servizi è giusto. Qui è meglio lasciar perdere. Hanno messo la Città metropolitana in quell’obbrobrio di riforma istituzionale. Adesso la facciano funzionare!». Il governo annuncia la riforma costituzionale per Roma Capitale. E le reazioni non si fanno attendere. Massimo Cacciari, ex sindaco e artefice di una riforma mai realizzata sul federalismo, invita «a essere seri». «Il federalismo è morto e sepolto, non l’hanno voluto fare, meglio non parlare più. E adesso cosa vogliono? Sono solo tentativi di accaparrarsi denari da parte di uno Stato che non ne ha più».

Il primo ad avvisare il governo ieri è stato il presidente della Regione Luca Zaia. Un segno evidente, dicono i bene informati, che una sua candidatura a sindaco di Venezia è sempre più vicina. «C’ è un’altra città che merita un’attenzione speciale, e questa è Venezia», detta alle agenzie nel pomeriggio, «non sarebbe comprensibile una riforma costituzionale che non consideri appieno la particolare condizione di Venezia, uno dei principali biglietti da visita del nostro Paese che convive ogni giorno con le proprie fragilità». Per questo Zaia rivolge un «appello sentito al governo perché si faccia promotore di un gesto di attenzione per Venezia».

«Appello tardivo, dopo 15 anni di governo della Regione», replica a stretto giro il segretario regionale del Pd Andrea Martella, anch’egli tra i possibili candidati sindaco in laguna per il centrosinistra, “Abbiamo avanzato una proposta per Venezia Città a Statuto speciale per avere poteri straordinari. Elemento centrale questo per una proposta complessiva che punta ad ottenere poteri straordinari per affrontare e risolvere gli storici problemi. Colpisce dopo quindici anni segnati dall’assenza di un ruolo attivo per Venezia questo appello alla maggioranza di cui Zaia fa parte».

Anche Ugo Bergamo, ex sindaco democristiano negli anni Novanta, ora portavoce della lista civica Venezia è Tua, rilancia la proposta di Venezia a Statuto speciale. «Senza finanziamenti continui e poteri speciali Venezia è condannata a morte lenta».

Anche Simone Venturini, assessore della giunta Brugnaro, passato dai fucsia a Fratelli d’Italia – pure lui nella lista dei candidati per il dopo Brugnaro – invita il Parlamento a prendere in considerazione la realtà di Venezia e la sua specificità. «Il governo di una realtà simile richiede senza dubbio strumenti speciali», dice, «l’eccezionalità di Roma non è in discussione, soprattutto per la sua vastità e il suo ruolo di capitale d’Italia e della cristianità, ma non si può perdere questa occasione per riconoscere carattere di unicità anche a Venezia». —

 

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