Rifiuti nel lago, nei guai azienda di Mira

La Pasqual Zemiro srl accusata dalla Procura di Verona di aver gettato nel Garda blocchi di cemento e boe, sei indagati
Impresa Pasqual Zemiro S.r.l. di Mira ci cui tre dirigenti e tre operai sono indagati per smaltimento non autorizzato di rifiuti. Mira, 05/02/2020 Foto A. Gilardi/Ag. Lorenzo Pòrcile
Impresa Pasqual Zemiro S.r.l. di Mira ci cui tre dirigenti e tre operai sono indagati per smaltimento non autorizzato di rifiuti. Mira, 05/02/2020 Foto A. Gilardi/Ag. Lorenzo Pòrcile



Blocchi di cemento e boe smaltite nel Lago di Garda: 6 denunce per un’azienda di Mira finita nei guai per un’indagine della magistratura veronese. Sei persone sono state denunciate per smaltimento non autorizzato di rifiuti: invece si smaltirli negli impianti specializzati, secondo la Procura li gettavano direttamente nel Lago di Garda. Le persone coinvolte sono tre dirigenti e tre operai di una società, la “Pasqual Zemiro srl” con sede a Mira in via Seriola Veneta.

L’azienda si era aggiudicata l’appalto per il rifacimento del campo boe nel porto di Torri del Benaco (Verona). L’indagine è partita nel maggio scorso dalla segnalazione di alcuni cittadini e ha permesso di accertare il comportamento illecito. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore veronese Gennaro Ottaviano, è stata avviata dalla motovedetta dei carabinieri di Torri del Benaco, che fa parte della compagnia di Caprino Veronese, ed è stata sviluppata dai militari del Nucleo Operativo Ecologico di Treviso. Invece di essere smaltiti come previsto dalle normative, boe, cordame, galleggianti e blocchi di cemento sono stati scaricati al largo del lago, nei dintorni di Pai, anche fino a 80 metri di profondità. Da quanto appurato tre operai e cioè il conducente, il gruista e un operaio specializzato, erano a bordo della chiatta utilizzata per portare al largo del Garda i rifiuti. Gli indagati rischiano una condanna penale da tre mesi a un anno di carcere e sanzioni amministrative fino a 26 mila euro. Le riprese effettuate con telecamere subacquee dei carabinieri hanno accertato che oltre 50 boe e blocchi di cemento sono stati scaricati in profondità nel lago; altre 23 boe erano ammassate nella sede dell’azienda, a Mira, dove è stata compiuta una perquisizione.

Intanto gli avvocati dell’azienda Michele Zatta e Damiano Beda precisano la posizione della “Pasqual Zemiro srl”: «L’azienda si dichiara del tutto estranea ai fatti contestati e i dirigenti coinvolti stanno verificando quanto sarebbe accaduto sul Lago di Garda. La “Pasqual Zemiro srl” opera da moltissimo tempo, oltre che nel territorio veneziano anche sulle sponde del Lago di Garda e ha sempre operato con la massima diligenza e rispetto dell’ambiente e delle normative ambientali. È l’azienda stessa la prima a voler comprendere quanto accaduto proprio in ragione della scrupolosità sempre dimostrata su queste problematiche. Da una prima analisi dei fatti le contestazioni necessitano comunque di attenta valutazione, in quanto è da comprendere se i cosiddetti corpi morti (che altro non sono che blocchi di cemento) potessero essere riutilizzati una volta ripescati dal lago. Anche alla luce di ciò e in ragione del fatto che non hanno alcuna sorta di impatto inquinante ogni valutazione di carattere penale dovrà essere attentamente vagliata». —



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