«Ricordate che esiste il parto anonimo»

L’appello dell’Usl 4 alle future mamme in difficoltà. Cosa prevede la legge e i servizi “culla segreta”
SAN DONÀ. “Culla segreta” è il progetto dell’Usl 4 dedicato alle neomamme in difficoltà per il parto e che non possono tenere il bambino. Sulla scia dell’emozione e l’amarezza per il neonato trovato senza vita in un’azienda di trattamento rifiuti, l’Usl del Veneto Orientale mettono a disposizione servizi dedicati alle giovani che, per qualsiasi motivo, non possono tenere i figli.


«Di fronte all’orrore emerso in questi giorni a Musile», dice il direttore generale Carlo Bramezza, «va ricordato che la legge italiana tutela la donna per tutta la gravidanza, anche riconoscendo la possibilità di partorire in anonimato presso qualsiasi ospedale. In questo senso anche l’Usl 4 ha attuato un progetto lanciato dall’istituito Santa Maria della Pietà per il sostegno delle maternità complesse dal punto di vista sociale, denominato “Culla segreta”».


La legge consente alla donna che deve partorire di essere seguita non solo dal punto di vista sanitario, ma anche psicologico e sociale. Obiettivo è garantire al bimbo non riconosciuto una pronta accoglienza in una famiglia adottiva. Alla madre verrà assicurato tutto il tempo per riflettere sulla scelta.


«I servizi per accogliere, ascoltare e sostenere le scelte della donna», spiega Bramezza, «sono i Consultori familiari. Anche il Consultorio dell’Usl 4 ha attivato da tempo il progetto “Culla segreta” in stretta sinergia tra il servizio territoriale e i reparti ospedalieri di ostetrica – ginecologia e pediatria dov’è disponibile materiale informativo multilingue».


«Lancio quindi un appello», conclude, «a tutte le future mamme che dovessero avere dubbi nell’affrontare la nascita di una nuova creatura. Ci sono servizi e reparti ospedalieri che accoglieranno, ascolteranno e aiuteranno a trovare la soluzione migliore, garantendo l’anonimato».


Giovanni Cagnassi


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