Riaperto dopo 24 ore il casello di San Stino

PORTOGRUARO. Dopo sei giorni di piogge incessanti, l’emergenza fiumi resta, soprattutto nel Veneto orientale.
Ore 18 I fiumi tornano a livelli normali. I livelli idrometrici dei corsi d'acqua esterni e della rete di bonifica stanno rientrando verso valori normali nonostante gli ulteriori 30 mm di pioggia caduti nelle ultime 12 ore. Permangono situazioni critiche nel bacino Sette Sorelle, in comune di S. Stino di Livenza, dove è entrata in funzione una pompa di emergenza da 1200 litri al secondo a supporto degli impianti idrovori, e al IV Bacino – Bevazzana in comune di San Michele al Tagliamento. Le altre 200 pompe installate nei 77 impianti idrovori posti a servizio del comprensorio del Veneto Orientale, che hanno lavorato in questi giorni al massimo regime con una portata complessiva che ha superato i 400.000 litri al secondo, si stanno progressivamente disattivando seguendo la diminuzione dei livelli di piena negli oltre duemila chilometri di canali di scolo consortili e sono al momento al 70% della piena capacità. Si procederà ora con la massima celerità alla verifica puntuale dei danni subiti dalle opere pubbliche di bonifica in modo da avviare nel più breve tempo possibile gli interventi di ripristino della loro piena funzionalità. In tal senso il Consorzio ha chiesto una riunione urgente della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale, nella quale fare il punto della situazione e sollecitare presso gli Enti superiori, in primis la Regione Veneto e il Ministero dell'Ambiente, l'adozione di un piano di interventi strutturali oltre a quelli di ripristino dei danni causati dalla grave ondata di maltempo che sta colpendo il nostro territorio. Verrà infatti riproposto il Piano Strategico di Difesa Idraulica, un insieme di interventi dell'importo complessivo di oltre 40 milioni di Euro, che il Consorzio di bonifica ha individuato per affrontare in modo organico il problema della difesa idraulica del Veneto Orientale, già compilato e sottoposto alla Regione in occasione delle Avversità Atmosferiche del 2011. Si mantiene comunque alta l'attenzione in vista di una possibile nuova forte perturbazione che potrebbe colpire il nostro territorio nei prossimi giorni. Seguiranno aggiornamenti.
Ore 16 Chioggia: evacuate 13 famiglie. La decisione di sfollare queste persone adottata per la paura di esondazione del Gorzone.
Ore 15: riaperto casello di San Stino. La discesa delle acque del canale Fosson ha permesso la riapertura nel primo pomeriggio, dopo circa 24 ore, del casello di San Stino di Livenza lungo l'autostrada A4 Venezia-Trieste. Dopo alcuni sopralluoghi, i tecnici della concessionaria Autovie Venete hanno dichiarato la completa transitabilità dell'asse autostradale, visto il sensibile calo del livello delle acque; è stata decisa quindi la riapertura delle entrate in A4 in entrambe le direzioni e dello svincolo in uscita per i veicoli provenienti da Trieste. Per garantire ai veicoli il transito in sicurezza sulle rampe che costeggiano il canale - il cui livello resta comunque alto - sono state posate delle barriere «new jersey» e sistemati coni ad alta visibilità per limitare la velocità dei mezzi. Agli automobilisti, in ogni caso, è richiesta prudenza, rispetto delle distanze di sicurezza e massima attenzione alla guida.
Ore 14,10 Previsioni meteo: per oggi ancora precipitazioni discontinue, generalmente deboli e a tratti con rovesci su Trevigiano, Veneziano e Bellunese, nevose sulle Prealpi sopra i 1.000-1.200 metri e sulle Dolomiti sipra i 700-900 metri. Con il passare del tempo precipitazioni sempre meno intense, in serata assenza di precipitazioni. Per domani mercoledì 5 febbraioi al mattino precipitazioni deboli, in aumento dal pomeriggio.
Ore 14 Protezione civile: ancora allarme nel Veneto orientale. La Protezione civile regionale ha emanato alle 14 un nuovo bollettino in cui permane lo stato di elevata criticità idraulica nelle zone del Veneto orientale, della provincia di Padova e della provincia di Rovigo.
Ore 13 Zaia dichiara lo stato di calamità in tutto il Veneto. «Ho dichiarato, con un decreto, lo stato di calamità in Veneto a causa del maltempo. Abbiamo assegnato per le prime necessità un milione di euro". Lo ha annunciato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, al termine della seduta odierna della giunta regionale nel corso della quale è stato deciso di presentare immediatamente la richiesta di recepimento da parte del governo per lo stanziamento delle risorse necessarie a far fronte all’emergenza. «Interventi - ha aggiunto - che tutte le Regioni più volte hanno chiesto al governo vengano liberati dai lacci del Patto di stabilità«. «Nel Veneto già colpito dall’alluvione del 2010 - ha aggiunto - i danni sono inimmaginabili e incalcolabili e i dati meteo sono peggiori rispetto al 2010. Faccio un appello ai media nazionali: si rendano conto che l’acqua non c’è solo a Fiumicino. L’attuale calamità coinvolge tutto il Veneto e c’è grande preoccupazione per quanto riguarda le temperature in questi giorni che dovrebbero essere i più freddi dell’anno. Questo caldo rischia di far sciogliere la neve che si è accumulata in montagna e riversare una mole enorme di acqua nei fiumi già ingrossati. Se si verificasse, sarebbe peggio che nel 2010".
Ore 11 Ancora chiuso casello San Stino. Lo comunica Autovie Venete precisando che, nonostante una breve tregua delle piogge, il livello delle acque del canale Fosson che scorre nelle vicinanze, non è sceso rispetto a ieri. Attualmente la situazione, continuamente monitorata dai Vigili del fuoco di Mestre, dalla Protezione Civile e, per quanto riguarda l'infrastruttura autostradale, dai tecnici di Autovie non presenta ancora le condizioni per una riapertura del casello. Rimane pertanto lo stato di emergenza su tutta la zona e la chiusura degli svincoli in entrata in A4 nonchè dello svincolo in uscita per chi proviene da Trieste del casello di San Stino. Situazione tranquilla, invece, sul resto dell'autostrada gestita da Autovie Venete: nonostante le piogge siano ancora intense in diverse aree del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, la viabilità e il traffico si presentano scorrevoli e senza disagi.
Ore 9,30 Il Livenza è in calo di 30 centimetri. Il livello del fiume si è abbassato rispetto alle punte raggiunte nella giornata di ieri lunedì 3 febbraio. La Laguna è tornata a ricevere acqua, grazie al calo dello scirocco. In questo momento infatti a Venezia l'acqua alta è solo di 41 centimetri.
Martedì 4 febbraio, ore 7,30 Resta chiuso il casello di San Stino di Livenza in direzione Venezia per consentire ai tecnici della protezione civile di tenere sotto controllo l'esondazione del Fosson. Calato il livello del Livenza rispetto a ieri sera.
La situazione più critica è a San Stino di Livenza. Alle 18 è stato chiuso il casello dell'A4 per il rischio di esondazione. Oltre cento persone, tra Vigili del Fuoco, Genio Civile, Protezione Civile, Polizia stradale e personale di Autovie Venete sono al lavoro per arginare l'esondazione del canale Fosson, che scorre in prossimità del casello. Per agevolare l'intervento dei Vigili del Fuoco di Mestre coordinati con il Genio Civile, alle 18 è stata chiusa l'uscita del casello per i veicoli provenienti da Trieste. Il livello dell'acqua ha continuato a salire rapidamente, creando una situazione di pericolo alla viabilità autostradale e quindi, per tenere più facilmente sotto controllo la situazione e permettere al personale di operare più agevolmente, il casello è stato chiuso anche in entrata, in entrambe le direzioni. Attualmente resta aperta solo l'uscita per i mezzi provenienti da Venezia. La chiusura resterà attiva fino allo stabilizzarsi della situazione.
Sempre a San Stino sono state evacuate 50 persone.
Ecco il video girato dall'alto della Polizia di Stato che sorvola le zone del Veneto orientale: da queste immagini si può capire la gravità della situazione. E continua a piovere.
All'ora di pranzo sono arrivati a San Stino, Portogruaro ed Annone Veneto il prefetto e il questore per rendersi conto di persona.
Il problema è che il Malgher e il Fosson, due canali, non riescono più a scaricare in laguna: campi completamente allagati, strade bianche invase. Soffrono in particolare le frazioni di Corbolone e Sette Sorelle. Stamattina un'ordinanza del sindaco ha disposto la chiusura delle scuole, dalle elementari alle medie e all'Itis.
Un altro fronte riguarda il Livenza che continua a salire e mette sotto pressione gli argini: si teme per la giornata di domani martedì 4 febbraio.
A Portogruaro sono tornati a salire anche il Reghena e il Lemene e la situazione tora preoccupante.
A Mirano criticità sono segnalate a Campocroce, dove il Lusore è uscito dagli argini allagando via Braguolo, via Barbato, via Chiesa, l’area davanti alle scuole e del cimitero. Nel capoluogo è sorvegliato senza sosta il bacino dei Molini. Il Genio civile ha delimitato la zona con sacchi di sabbia ma già a mezzogiorno l’acqua era a pochi centimetri dal piano dove si svolge il mercato del pesce, previsto per oggi e annullato.
Situazione critica anche a Santa Maria di Sala: è tornata a essere allagata la parte di Caltana a sud del Lusore, tracimati i canali Volpin, Cognaro, Caltana e Cavin Caselle. Allagata parte delle strade e dei quartieri residenziali in centro.
A Noale ancora allagamenti sulla regionale Noalese, comunque percorribile. Il Marzenego ha fatto paura per tutta la mattina, ma la città si è salvata grazie a manovre idrauliche alle Cave di Noale. Problemi in via Brugnole a Briana, via Gorizia a Moniego e nei pressi della Cantina sociale.
A Scorzè cresce ancora il Dese, arrivato al limite a Cappella. Tamponata una falla al mulino dell’Orsa, mentre al mulino Vidali, a Martellago, sono state erette paratie lungo l’argine. A Robegano di Salzano è stato evacuato l’asilo parrocchiale a causa del livello raggiunto dal Marzenego, ormai al limite. Ecco il video
La circolazione ferroviaria sulla Venezia-Trieste è stata ripristinata, come anche sulla Portogruaro-Treviso sebbene non siano mancati i disagi.
Revocato lo sciopero dei trasporti. In relazione allo stato di allarme maltempo, Actv e Atvo hanno revocato lo sciopero dei trasporti pubblici che era indetto per mercoledì.
Conta dei danni. Per le case di San Stino si parla di centinaia di migliaia di euro, mentre la stima di spese del Consorzio di Bonifica supera di sicuro il mezzo milione. Solo queste due voci fanno schizzare le spese per l’emergenza oltre il milione e mezzo, per non parlare dei danni in agricoltura. Si è calcolato che su centomila ettari del mandamento Portogruarese, ben diecimila sono ricoperti dall’acqua. Il 10% del territorio si è trasformato, dunque, in un’immensa palude.
Portogruarese. La città del Lemene nemmeno nel passato aveva patito i disagi che si sono presentati in questi giorni con esondazioni a Borgo Sant’Agnese, a Pradipozzo, Summaga, Lugugnana, e poi in centro storico in piazzetta della Pescheria, calle Beccherie, via Camucina. Pochi i precedenti. Uno è abbastanza vicino, il Santo Stefano 2013, quando l’acqua invase i mulini, ma non come nel marzo 2012 o nei giorni caldi dell’alluvione di autunno 2010. Ieri Lemene e Reghena si sono abbassati di quasi un metro, così come il Versiola, che venerdì e sabato aveva inondato Borgo Sant’Agnese. L’emergenza, per il sindaco Antonio Bertoncello si è conclusa. «Solo ai mulini si sono verificati danni importanti» ha detto, «per il resto si è trattato solo di disagi. Oltre alla protezione civile c’è stato un grande senso civico da parte di molti cittadini, che hanno contribuito a sistemare i sacchetti di sabbia oltre seimila, nei luoghi indicati dai nostri tecnici. Oggi valuteremo eventuali iniziative risarcitorie. Per adesso non posso sbilanciarmi».
San Michele e Caorle. Il Tagliamento non desta preoccupazioni, ma altri corsi d’acqua anche ieri hanno creato problemi, come i canali Taglio e Fanotti, al confine con Lugugnana. I trattori hanno pompato a più non posso per impedire che le case finissero nuovamente a mollo. Nella parte alta del territorio la fase più critica si è però vissuta a Villanova della Cartera, al confine con il Friuli. L’area golenale del Tagliamento è stata completamente invasa dall’acqua, e solo ieri nel pomeriggio sono l’emergenza è cessata. A Bibione verranno valutati con attenzione eventuali danni provocati dalle mareggiate, definite importanti come quella di dicembre. Mareggiate non invasive in quel di Caorle, il cui territorio era già saturo per le precipitazioni delle scorse settimane. A patire le peggiori conseguenze sono stati i terreni agricoli di Ottava Presa, Marango e del comprensorio di Brussa.
Concordia Sagittaria. Chi invece è un po’ arrabbiato è il sindaco di Concordia, Marco Geromin. Il calo del Lemene è stata una boccata d’ossigeno, perché nel contempo sono calati i livelli anche dei canali consortili. «Non abbiamo patito danni, tuttavia spedirò entro breve una lettera a Genio Civile e Regione per chiedere di investire», fa presente Marco Geromin, «per rimettere in sicurezza le sponde del Lemene in centro storico. Inoltre chiederò vengano apportati lavori di sistemazione a Sindacale, dove sono presenti alcuni fontanazzi. Non chiederò lo stato di calamità, ma Regione e genio devono intervenire». A ridosso del Loncon, al confine con la Contarina, il consorzio ha rimesso in funzione un vecchio impianto idrovoro a diesel degli anni ’30, perfettamente funzionante. Il lavoro del Consorzio di Bonifica Veneto orientale è stato encomiabile con il direttore Sergio Grego a guidare i suoi uomini.
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