Audio al veleno girati in chat pubbliche, malumori nel Pd veneziano
Il consigliere Tommaso Bortoluzzi avrebbe espresso giudizi negativi sugli incarichi di alcuni iscritti. Le basi chiedono chiarimenti. Il presidente della Municipalità Borghi: «Il nostro equilibrio è intatto»

Scintille e malumori all’interno del Pd. I contorni della vicenda sono di dominio pubblico e hanno scosso le basi del partito, nonostante ci sia imbarazzo a parlarne. Eppure il mal di pancia si taglia con il coltello.
Tutto avrebbe origine da un audio privato fatto girare all’interno della chat dei capigruppo del partito, in cui Tommaso Bortoluzzi, consigliere Pd con incarico speciale della Municipalità di Murano Burano e nella segreteria comunale, esprime giudizi negativi nei confronti di alcuni iscritti e delle loro cariche all’interno del gruppo.
Ma la potenza della tecnologia, così come i passi falsi che si possono fare anche involontariamente è talmente alta, che l’audio, non è ben chiaro se sia partito involontariamente o sia stato registrato da un terzo, di fatto è girato nella chat dei capi gruppo interne al partito e tra i simpatizzanti. I “corvi” l’hanno pubblicizzato rilanciandolo, tanto che il contenuto della telefonata che doveva rimanere privata è diventato materia di discussione e discordia.
L’interessato, ossia Tommaso Bortoluzzi, non vuole commentare. Tra i rumors ci sono diverse versioni su come questa registrazione sia stata colta e poi resa pubblica e sul fatto che fosse o meno al telefono con Stefano Colovini, consigliere di Venezia è Tua. Nell’aria ipotesi di denunce, che poi sono rientrate.
Sta di fatto che la segreteria comunale ne è venuta a conoscenza e sembra abbia preso provvedimenti, chiedendo a Tommaso Bortoluzzi di rinunciare alla delega al bilancio che ricopriva per la segreteria comunale, nella quale era attivo.
Nessuno vuole entrare nel merito, anche se l’eco di quanto è accaduto è giunta al coordinatore provinciale, Matteo Bellomo.
Matteo D’Angelo, nel circolo Piave, è il metro del malumore, perché ha deciso, sulla scorta di quanto avvenuto e del mancato chiarimento invocato da più parti, di non coordinare il tavolo di lavoro in programma sabato prossimo al parco Piraghetto, organizzato proprio dal Pd “Una città viva è una città sicura!”per la parte relativa alla legalità e alla sicurezza.
«La politica» commenta Carlo Pagan segretario circolo Piave -Altobello «comporta la responsabilità di assumersi degli incarichi. Lavorare per costruire una comunità presuppone atteggiamenti composti, comportarsi in modo pacato è un pre requisito».
Fa capire – non ci si deve registrare e non si veicolano determinate informazioni. «Le regole del gioco sono altre, auspico un chiarimento della segreteria verso le parti in questione: la politica è un’altra cosa e c’entra con la responsabilità che deriva dal ricoprire incarichi».
Il presidente della Municipalità, Marco Borghi è informato sui fatti: «Non ci sono ricadute rispetto alle nostre deleghe, i malumori possono esserci in tutte forze politiche, si sono manifestati in uno “scivolone” e devono essere risolti nelle sedi opportune nelle quali ognuno si prende leproprie responsabilità. Noi manteniamo la nostra posizione unitaria e coesa per il centrosinistra in vista delle prossime elezioni».
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