Ressa per i saldi, ma solo i primi giorni

I saldi, anticipati a sabato 3 gennaio, hanno segnalato una partenza con il botto, ma non basta per far sorridere i negozianti. L’avvio degli sconti a Mestre è stato all’insegna di vendite in aumento e resse nei negozi. Ora arriva la conferma da una indagine condotta dall'associazione dei consumatori Adico di Mestre nella terraferma (coinvolti gli associati e i commercianti del centro e delle zone di Marghera, Favaro e Zelarino): i primi giorni di sconti ufficiali hanno fatto registrare un più 5% di vendite rispetto all'anno passato.
E il risultato è quasi esclusivamente l’effetto della ressa nei negozi della giornata di sabato dove le vendite sono cresciute di oltre il 20% rispetto al 2014. Già domenica si è evidenziato il calo dell'affluenza, mentre lunedì e perfino martedì gli affari hanno rallentato in modo vertiginoso. Altri dati che emergono dalla ricerca dell’Adico: i primi giorni di saldi hanno interessato un mestrino su due (lo scorso la quota era del 43%), per una spesa media di 150 euro a persona. Gli acquisti in saldo hanno riguardato per il 53% l'abbigliamento (lo scorso anno era il 57%), poi le calzature (28% contro il 23% dell'anno passato) e l'intimo (11% contro l'8% del 2014). Il restante 8% ha approfittato dei saldi invernali per acquistare prodotti che non rientrano nella logica delle svendite di fine stagione, ma che sono comunque scontati, in particolare profumi ed elettrodomestici.
Nei territori di Marghera, Favaro e Zelarino il sondaggio ha interessato solo i negozi di vicinato, non quelli all’interno dei centri commerciali che circondano Mestre. A Marghera, dicono dall’Adico, è confermato il trend positivo di Mestre con un 5% di aumento rispetto al 2014. Stabile la situazione di Favaro, dove i negozi di abbigliamento e di calzature sono francamente pochi. Per Zelarino, invece, la vicinanza con l'area commerciale dell'Auchan ha provocato un crollo delle vendite nei primi giorni di saldi, con un calo compreso fra il 20 e il 30% rispetto all'anno passato. Un problema per i commercianti, reduci tutti da un Natale di vendite in calo. «Anche quest'anno constatiamo due cose», spiega Carlo Garofolini, presidente dell'Adico, «In primo luogo, i saldi rappresentano un'opportunità sia per i consumatori che per i negozianti. Il fatto che le vendite si siano concentrate per lo più il primo giorno, dimostra che molti avevano già programmato di comprare determinati prodotti necessari in saldo, e quindi si sono presentati il primo giorno per trovare ciò che volevano. In secondo luogo, si conferma che la crisi morde ancora e molto. L'esordio boom dei saldi è stata solo una pia illusione. Le famiglie faticano ancora a far quadrare i conti. Ora vedremo come andrà questo weekend, fondamentale per tirare le somme, anche considerando che ormai sono tutti rientrati dalle ferie».
L’associazione, impegnata ogni anno nell’iniziativa di fotografare i prodotti in saldo, prima e dopo gli sconti, per evitare possibili fregature in vetrina, ha tracciato anche l’identikit degli acquirenti. Il 68% dei clienti è donna. Il 31% ha meno di 30 anni, il 48% fra i 30 e i 40. La parte restante copre le altre fasce d'età.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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