Residenti in rivolta contro la “chiesa” della santona Alina

CAVARZERE. La lettera, inviata alla Procura della Repubblica, ai carabinieri e agli organi di stampa, è firmata Antonio Bergantin. Un nome talmente “banale” a Cavarzere che sarebbe come Giuseppe Boscolo a Chioggia, o Mario Rossi in Italia. E siccome mancano sia l'indirizzo che il numero di telefono, la lettera che critica i raduni di preghiera, per le presunte apparizioni della Madonna, in via Pio La Torre, è sostanzialmente anonima. Di conseguenza i riferimenti a «riti esorcistici» nei confronti di «disabili psichici» (reato peraltro inesistente nel codice penale), lì contenuti, non trovano alcun fondamento testimoniale. Ma l'attività del gruppo «Madonna addolorata del perdono» continua a dividere l'opinione pubblica. Da quando, nell'ormai lontano 1997, Alina Coia vide per la prima volta la Madonna, accanto ad un albero non lontano da casa sua, il numero dei suoi seguaci ha continuato a crescere e a creare disturbo ai residenti della zona. Le visioni di quella che viene chiamata “la santona”, il 4 e il 28 di ogni mese attirano centinaia di persone, provenienti da tutto il Veneto e oltre. I racconti di lacrime profumate che sgorgherebbero dagli occhi della statuina che personifica la Madonna, si spargono nel mondo fino a Medjugorie e Czestochowa, accomunate dalla devozione per Maria. Le funzioni religiose, anche di sabato e domenica, e la processione il 15 settembre, sono sempre più partecipate. C'è perfino il sito internet col nome del gruppo, con le istruzioni su come si possono fare offerte per progetti di aiuto al Terzo mondo. E, nel tempo, è cresciuta la “cornice” dei raduni: dalla statua della Madonna a quella di Gesù, le immagini di Padre Pio, fiori, candele, crocefissi; poi una pensilina per riparare tutto, un pennone con stendardo, un pavimentazione di cemento e, infine, le tende in cui celebrare i riti affiancate da casetta di legno («Raccolta alimentari») e bagni chimici. Ma parte di queste strutture sarebbero abusive. Anzi, lo erano (come ricorda la lettera anonima) quando sono state realizzate, poi ci sono stati tentativi di sanatoria, con oblazioni, la presentazione di progetti, varianti, Dia, Scia, ecc. Un guazzabuglio in cui anche il Comune sembra non riuscire a districarsi, tanto che, l'anno scorso, a una interrogazione della consigliera Marzia Tasso, il sindaco rispose «L’ufficio provvederà ad eseguire ulteriori accertamenti che saranno ritenuti opportuni». Poi, però, nel terreno che il Gruppo di preghiera ha acquistato, sono sorte anche le tende e quell'angolo di Cavarzere somiglia sempre di più a una chiesa vera e propria.
Diego Degan
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