«Reparto psichiatrico senza strutture idonee»

SAN DONà. Psichiatria all’ospedale di San Donà nel degrado, la denuncia dei parenti dei pazienti che invocano una riqualificazione delle strutture. Hanno visitato i pazienti che vivono un disagio personale che quasi sempre trascina tutte le famiglie nella tristezza e lo sconforto.
A maggior ragione se il reparto è piccolo e sottodimensionato, all’ospedale di San Donà, rispetto alle effettive esigenze del vasto territorio che dovrebbe essere coperto. E ricordano anche che il servizio di psichiatria è territoriale, quindi un paziente di San Donà non può essere ricoverato a Treviso o a Mirano: chi è di San Donà deve essere curato a San Donà. «L’intero reparto di psichiatria in ospedale civile», spiegano in un’accorata lettera, «è misto, ovvero non suddiviso in parte femminile e maschile, costituito da sole cinque camere, le quali, a volte, si è costretti a sovraffollare per occasionale eccessiva concentrazione di pazienti del medesimo sesso. E non sono presenti quelle strutture assolutamente necessarie per la normale vita di relazione e per il benessere fisico e psichico dei pazienti». «Attualmente non è disponibile uno spazio verde esterno», ricordano, «dove soprattutto in questi mesi estivi sia possibile soggiornare. Le relazioni con i familiari, da parte di pazienti di questo reparto, sono fondamentali per giungere a un rapido recupero del benessere psico-fisico. Il reparto ha un unico ambulatorio per le visite delle ridicole dimensioni di 5 metri x 2,5, ove, quasi sempre, sono presenti più di una decina di persone, appartenenti a gruppi familiari diversi, i quali sono costretti a incontrarsi in completa assenza di privacy. Le sedie, poi, sono sporche e in pessime condizioni di manutenzione. «Chi ottiene la possibilità di uscire», conclude, «può solo sedersi fuori del reparto, su una panchina rotta». —
G.Ca.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia