Registrato il primo "divorzio facile"

Se la separazione è consensuale, la si può regolarizzare con solo 16 euro di marca da bollo

SAN DONA'. "Divorzio facile" al Comune di San Donà, che ha trascrittto la prima separazione consensuale negoziata tra i coniugi secondo la nuova procedura, mentre verrà attivata entro l’inizio di febbraio la possibilità della separazione direttamente davanti all’ufficiale di Stato Civile, senza l’ausilio di un avvocato.    
 
Attuata così dalla giunta, su proposta dell’assessore all’anagrafe Luca Marusso la nuova normativa nazionale sulla semplificazione delle separazioni. «L’amministrazione si è attivata nel tempo più breve possibile per dare attuazione a una norma che, al di là dell’aspetto doloroso in ogni separazione, rappresenta una semplificazione burocratica e un consistente risparmio per il cittadino – spiega l’assessore – Si tratta di un carico di lavoro importante per l’amministrazione che però   sgrava i tribunali da un impegno pesante e sostanzialmente inutile, e, soprattutto, produce un forte risparmio per il cittadino in un momento della vita certamente non auspicabile». Fissati nel limite di legge di 16 euro i diritti di segreteria per gli accordi di separazione consensuale.
 
La nuova normativa, con la legge 132 del 2014, stabilisce che in caso di separazione consensuale, che rappresenta l’84 per cento delle separazioni registrate lo scorso anno in Italia, i coniugi possono evitare di adire il tribunale ma adottare procedure semplificate. La prima, detta “negoziazione assistita”, si applica in tutti i casi di separazione consensuale. Consiste in un accordo tra i coniugi, nel rispetto di taluni parametri di legge a tutela soprattutto dei figli minori, stabilito alla presenza dei rispettivi avvocati. Viene trasmesso all’Ufficio di Stato Civile del Comune di residenza o dove si è celebrato il matrimonio che, in questo caso, si limiterà alla trascrizione dell’atto. Rientra in questa disciplina la prima trascrizione di una separazione sulla base della nuova normativa.
 
La seconda ipotesi, si può attuare qualora non siano presenti figli minori. Non prevede nemmeno la presenza di avvocati e l’atto, su richiesta dei coniugi, è preparato direttamente dall’Ufficio di Stato Civile del Comune. «In questo caso l’iter prevede la necessità di effettuare controlli sull’effettiva assenza di figli minori e sugli altri parametri di legge – sottolinea Marusso – Con un impegno importante da parte dell’amministrazione ». Questa seconda procedura verrà resa disponibile entro l’inizio del mese prossimo. Sono stati 51, lo scorso anno, i divorzi che hanno riguardato residenti nel Comune di San Donà di Piave.

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