Realizza e ripara barche veneziane

Mattia De Marchi le sue prime barche le ha realizzate da bambino quando andava in bottega dal padre, lo scultore Livio. Per occupare il tempo al bambino, Livio gli tagliava pezzi di legno che poi il figlio, con le sgorbie, intagliava e scavava a forma di barca. Mattia per 15 anni ha lavorato con il padre, anche se tiene a precisare che lui scultore non lo è mai stato. A lui piace il legno e ora con questo materiale realizza barche della tradizione veneziana. Le realizza e le ripara. Costruisce barche nel cantiere del Consorzio alla Giudecca. Lì ci è arrivato non da molto. Prima era sistemato nel cantiere dell’Associazione Vela al Terzo. Cantiere ora chiuso. E alla vela al terzo è legata la sua scelta di cominciare a realizzare barche in legno come professione.
Racconta: «La prima vera barca l’ho realizzata quasi per scommessa. Infatti lavoravo ancora da mio padre quando degli amici mi hanno detto che io comunque non sarei stato capace di costruire una barca. Mi hanno lanciato una sfida, io ho accettato e alla fine ce l’ho fatta. È stata un’emozione forte quando l’ho vista in acqua che galleggiava e in quel momento ho detto: ecco cosa voglio fare. Era il 2001. Poi c’è stato l’incontro fondamentale con Attilio Vettor all’associazione Vela al Terzo».
Tecniche di costruzione
«È stato lui», continua, «che mi ha insegnato tutto quel che so. E stato per me un maestro. Mi ha insegnato le tecniche di costruzione e come riparare le barche. Ad oggi ho costruito otto barche, cinque per navigare con la vela al terzo e le altre con motore. Sempre comunque in legno. Tutte in compensato marino, per cui si possono portare a terra e non si corre il rischio che si aprano, come succederebbe con il fasciame». —
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