Reading degli studenti del Morin «Proviamo tristezza e rabbia»

Chiamarli per nome. Per restituire loro un’identità propria, altrimenti persa nell’amalgama dei numeri. Le circa ottomila vittime dell’Olocausto in Italia. Una cifra enorme e anche per questo spaventosa. Ma pur sempre una cifra, che però al suo interno raccoglie individualità. Storie, vite.
Con una dignità individuale che gli studenti di quarta del liceo Morin – Greta, Marco, Giulia e Simone – hanno provato a restituire ieri pomeriggio, con un reading organizzato nell’atrio del museo M9. Con la lettura, da parte dell’attore veronese Nicolò Sordo, dei nomi di alcune delle vittime dell’Olocausto.
E con la lettura di alcune pagine delle lettere e dei diari dei fratelli Inge, Hans e Sophie Scholl del gruppo della “Weisse Rose” , che radunava gli studenti cristiani che si opponevano in maniera non violenta al nazismo.
«È stata un’esperienza molto forte» spiega il giovane Simone. «È molto difficile riuscire a immedesimarsi in racconti così crudi. Comprendere fino in fondo quello che ha significato l’Olocausto è impossibile per chi non l’ha vissuto in prima persona. Quello che abbiamo rappresentato è solo una minima parte di ciò che è stato. Una minima parte, però necessaria». Continua Greta: «Queste letture ci hanno trasmesso molta tristezza, ma soprattutto un senso di rabbia. Non ci eravamo mai confrontati con qualcosa di così potente, nonostante a scuola siano molte le iniziative che vengono organizzate ogni anno in occasione della Giornata della memoria». Di fronte ai cinque ragazzi, un pubblico molto nutrito. Unica nota negativa del pomeriggio: la quasi assenza di giovani. —
Laura Berlinghieri
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia