Rapinato al Tronchetto dopo la vendita della licenza taxi acqueo

VENEZIA. Rubati dei soldi appena intascati per la cessione della propria licenza di motoscafista ad un albergatore. E non sono stati portati via dieci o cinquanta mila euro come era emerso inizialmente, ma ben 600 mila euro. Il prezzo che avrebbe pagato un albergatore del centro storico per acquistare la licenza. È su questa ipotesi investigativa che si stanno concentrando i carabinieri che si occupano dell’indagine per il colpo al Tronchetto.
Se così fosse il motoscafista dovrebbe spiegare perché la licenza è stata pagata con tutto quel denaro in contanti. Inoltre dovrebbe dire anche chi è l’albergatore che ha acquistato la licenza. E molto probabilmente l’indagine riguarderebbe un fondo di denaro in nero. Infatti non si movimentano cifre del genere in denaro contante. E possibile che accertamenti ora vengano fatti anche dalla Guardia di Finanza.
L’imprenditore S.T., 60 anni, dopo la rapina avvenuta il 23 aprile è rimasto ricoverato all’ospedale per diversi giorni. Infatti per immobilizzarlo i due aggressori hanno utilizzato un taser. Uno strumento che con una forte scarica elettrica immobilizza la persona. Non contenti lo hanno colpito alla testa con il calcio della pistola. Sull’accaduto ora indagano i carabinieri del Nucleo Investigativo e della stazione Scali.
L’aggressione è avvenuta intorno a mezzogiorno e mezzo. Il motoscafista stava per prendere l’auto parcheggiata nel silos. Trascina un trolley quando sta per metterlo in auto, alle sue spalle arrivano due individui che lo aggrediscono. Lui tenta di reagire e loro lo stordiscono con una scarica di taser. Lo colpiscono in testa anche con il calcio di una pistola. Alla fine l’uomo molla il trolley e loro lo raccolgono e scappano. Dalle telecamere si vedrà poi che i due indossavano un berretto che copriva loro parzialmente il volto. I carabinieri hanno seguito l’allontanamento dei malviventi dal silos e sanno pure come hanno abbandonato il Tronchetto. L’uomo è stato interrogato dagli investigatori alcune volte. L’uomo ha detto di non conoscere gli aggressori e di non averli visti in faccia. Partendo da quel denaro i carabinieri pensano di arrivare a chi lo ha preso.
I banditi hanno agito mostrando di conoscere il posto dove si muovevano e di sapere che nel trolley c’era tutto quel denaro. Molto probabilmente lo hanno seguito fin da quando è uscito dall’ufficio e magari hanno un complice che conosceva bene gli affari dell’imprenditore. Tra le altre cose è assai anomalo che a quell’ora qualcuno compia una rapina al Tronchetto, luogo parecchio frequentato. —
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