Rapina Hotel Floris, scagionato Patrich Erizzo

L’uomo era in carcere da cinque mesi ma una vicina ha testimoniato la sua estraneità

MOGLIANO. Era in carcere da cinque mesi perché accusato di aver messo a segno una rapina all’Hotel Floris di Mogliano. Ieri mattina invece Patrich Erizzo, 23 anni difeso dall’avvocato Alessandra Nava, è stato prosciolto dall’accusa.

La Procura aveva chiesto per lui una condanna a quattro anni e mezzo. Il giudice Angelo Mascolo ha poi rinviato a giudizio l’albanese Andjus Loka, che attualmente è detenuto in Germania perché coinvolto in un traffico di droga. Erizzo invece, grazie alla testimonianza di una vicina, è riuscito a dimostrare che al momento del colpo era a casa.

Il colpo all’hotel Floris risale all’ottobre 2015. Due uomini, vestiti di nero e con il volto travisato da una calzamaglia, avevano aggredito il portiere dell’albergo proprio all’ingresso. Stava rientrando nella hall, probabilmente dopo aver fumato una sigaretta, e si è trovato a tu per tu con i malviventi all’improvviso.

Erano le tre di notte: il giovane, un trentenne residente a Mestre, aveva cercato di difendersi. Alla sua reazione però i due rapinatori avevano risposto con violenza.

Erano stati attimi di autentica paura: uno dei due era armato e non aveva esitato a colpirlo con il calcio della pistola, probabilmente una scacciacani. Accidentalmente era partito un colpo, fortunatamente l’arma era caricata a salve. Al portiere non era rimasto altro da fare che consegnare il contenuto della cassa: un bottino di 350 euro.

La colluttazione e il furto erano durati in tutto cinque minuti, al termine dei quali i due rapinatori avevano fatto perdere le proprie tracce scappando a piedi. Sul posto erano intervenuti i carabinieri e gli operatori del pronto intervento del Suem. Per il portiere, immediatamente condotto in ospedale, i medici avevano riscontrato ferite guaribili in fretta: aveva 4 giorni di prognosi.

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