Questione sicurezza, chiesto un presidio militare

La questione sicurezza in città sarà nuovamente all’ordine del giorno, in un prossimo Consiglio. Dopo quello straordinario andato deserto, la minoranza non demorde. La Lega, intanto, risponde al...
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P- CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO- I BANCHI MAGGIORANZA VUOTI
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P- CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO- I BANCHI MAGGIORANZA VUOTI

La questione sicurezza in città sarà nuovamente all’ordine del giorno, in un prossimo Consiglio. Dopo quello straordinario andato deserto, la minoranza non demorde.

La Lega, intanto, risponde al sindaco e alla giunta con il segretario Alberto Schibuola, accusato di non essere intervenuto in occasione della visita del prefetto Cuttaia: «Siamo al tragicomico, non sono intervenuto perché ero là non per parlare con il prefetto, ma per raccogliere tutte le informazioni da passare poi al nostro consigliere consigliere in vista della seduta straordinaria per la sicurezza. Pretendere che quell’incontro fosse la sede per esaurire le problematiche sulla sicurezza ha dell’incredibile e indica una grave mancanza di lucidità politica. La sede di discussione e confronto era il Consiglio. A maggior ragione chiediamo che questa amministrazione vada a casa».

Nel dibattito si è inserito anche il gruppo di Fratelli d’Italia che a sua volta, come hanno fatto Anna Maria Babbo e Oliviero Leo di Scegli Civica, invocano l’Esercito. Misure drastiche che accendono ancora il dibattito e scaldano gli animi in città su un argomento che in effetti è molto sentito. «Chiediamo un imminente presidio militare permanente in centro», dicono, «una maggiore presenza delle forze dell’ordine in città. E una sorveglianza costante tramite la presenza di guardiani in tutti i parchi della città con la sistemazione dell’impianto d’illuminazione e della rete di videosorveglianza. Infine, la lotta all’accattonaggio molesto e il censimento di tutti i cittadini stranieri, con immediata espulsione di tutti coloro che per un motivo o per un altro non sono in regola o hanno dei reati alle spalle».

Giovanni Cagnassi

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