Quando Paolo VI fu a San Marco

Oggi Paolo VI è proclamato Beato. Alle 10,30 il mondo intero si riunisce in preghiera e seguirà la celebrazione presenziata da Papa Francesco compresente il Papa emerito Benedetto XVI.
Da Piazza San Pietro – gremita di episcopi per la conclusione del Sinodo – a Piazza San Marco che il 16 settembre 1972 accolse festante Papa Montini, “pellegrino in volo verso Udine” (si celebrava il XVIII Congresso eucaristico nazionale, ndr). Fu una sosta fugace, un evento indimenticabile. Al passaggio in laguna del Santo Padre i veneziani, migliaia e migliaia, si affacciarono alle finestre, accorsero nelle rive, applaudirono, gridarono “W il Papa”. Poi via verso il Molo, la piazzetta dei Leoncini fino a raggiungere la Piazza, gli uni pigiati agli altri con gli occhi sempre puntati sul Pontefice, primo Vescovo di Roma del dopoguerra in visita a Venezia. Tra la gente, laici e religiosi, l’onda dei ricordi di Papa Paolo VI è innumerevole. Queste le sue prime parole di vicinanza: “Veneziani! Poteva il Papa sorvolare Venezia senza sentirsi attratto a posare un istante su questa Città incantata e benedetta? Non poteva. Quanto interesse rappresenta Venezia per Roma! Ed oggi più che mai. Ai cinque Papi che Venezia diede alla sede di Pietro nei secoli andati, due se ne sono aggiunti in questo secolo, venerati nel mondo. Sono fra voi come un Amico». Ancora. «Venezia deve non solo sopravvivere alla corrosione del suo mare, ma vivere. Non sia corrosa da manifestazioni di decadenza estetica e morale».
Il Papa non trascurò il tema del lavoro a Mestre, Marghera, Murano. In Piazza fece un gesto profetico. Si tolse la stola e la pose sulle spalle del Patriarca Luciani.
Oggi don Gianni Bernardi, arciprete di San Lorenzo a Mestre, sottolinea: «È vivo il ricordo. Ero in mezzo alla folla. Il mio ingresso in Seminario era imminente. C’ero andato apposta con amici della parrocchia di Trivignano per vedere quell’uomo appassionato dell’umanità. Abbiamo visto il movimento, lì per lì abbiamo pensato ad un gesto di amicizia e di stima, nel tempo fu altro». Fu eletto al soglio pontificio. Sindaco era Giorgio Longo (1971–1975). Il primo cittadino rievoca il saluto del Santo Padre a sua madre: «Eravamo in motoscafo in rio di Santa Giustina diretti all’aeroporto di Tessera. In una terrazza fronte canale vidi mia madre. Mi venne spontaneo indicargliela e chiedergli una benedizione. Si alzò e gliela fece».
Venezia gli offrì l’opera “Le litanie della Vergine” del pittore Mario De Luigi per arricchire la raccolta di autori moderni della pinacoteca vaticana. E Paolo VI al Comune donò ben 100 milioni di lire. La Giunta li destinò per il restauro dei campanili danneggiati dal terremoto.
Nadia De Lazzari
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