«Quadrante, si vende per coprire i debiti»

L’assessore al Bilancio: «Il Pd propone il palasport lì? Le terre di proprietà del Casinò vanno cedute a breve termine»

«Le terre del Quadrante di proprietà di Casinò Municipale di Venezia Spa devono essere vendute, e sono in vendita, per coprire un debito di circa 55 milioni con la banca creato dai signori del Partito Democratico, che si sono inventati nel recente passato di scontare in banca i futuri incassi della casa da gioco». L’assessore al bilancio del Comune di Venezia, Michele Zuin va all’attacco del Partito Democratico. Sullo sfondo c’è sempre l’affaire Pili, indicato dalla società Porta di Venezia, come spazio per il nuovo Palazzetto della Reyer. Il Partito Democratico, ora all’opposizione, ricorda all’amministrazione di centrodestra che le previsioni urbanistiche, vigenti nel Comune, indicano invece il Quadrante di Tessera come sedi di attrezzature sportive, oltre allo stadio. Ma nel progetto del presidente del Venezia, Joe Tacopina da tempo non si menziona l'ipotesi di un nuovo palazzetto e del nuovo Casinò. Le aree interessate al progetto sono 30 ettari con la previsione di vedervi lo stadio per la stagione calcistica 2019-2020.

«Quelle terre non possono essere utilizzate ma vanno vendute. Basta con la propaganda di coloro che hanno indebitato la città e le sue società e sparano soluzioni improponibili», ribatte da Facebook l’assessore Zuin che motiva la sfuriata con «il mal di fegato a sentire certe cose». Ieri da Mestre, Michele Zuin conferma la sua posizione, contraria al Palazzetto nel Quadrante. «Il debito creato in Cmv (la Casinò Municipale di Venezia spa, la società patrimoniale della Casa da gioco) ammonta a 55 milioni di euro. E le aree del Quadrante vanno vendute per ripianare quel debito. Quindi quei terreni devono essere venduti e si parla di una vendita nel breve termine», ribadisce l’assessore al bilancio. «Non so ancora con quale tipo di procedura, cioè se con vendita diretta o con una asta». E allora perché non chiedere a Tacopina di inserire nel progetto stadio anche il Palazzetto, chiediamo. Zuin ribadisce con fermezza: «Cosa c’entro io? Mica decido io. Vanno vendute e ci faranno sopra lo stadio. Ma riguardo il Palazzetto per me va benissimo la soluzione Pili. A chi dà fastidio se un privato costruisce sui suoi terreni?». Conflitto di interessi a parte, c’è la questione bonifiche dai tempi lunghi, ribadiamo. «No, ora dopo l’accordo con il ministro Galletti si velocizzano le procedure», taglia corto Zuin.

Per il Partito Democratico, invece, la questione non sta in questi termini. «Non siamo il partito dei No a tutto», dicono dal Pd. «La nostra proposta per lo stadio della Reyer è la realizzazione del Quadrante di Tessera, perché lì ci sono più infrastrutture, maggiori possibilità di sviluppo per la città ed è più veloce da realizzare rispetto alla zona Pili» condizionata da «lungaggini burocratiche e costose bonifiche». Se la necessità di un nuovo impianto sportivo per la Reyer è l’emergenza, allora il Pd propone, nonostante il voto del consiglio comunale con il sostegno di parte dei 5 stelle, le alternative: «È già possibile in via provvisoria adattare il Pala Acque e garantire una struttura adeguata alle esigenze della città. Questa è la proposta concreta del Partito Democratico che coniuga sviluppo, occupazione e costi sostenibili senza guardare ad interessi personali». Non è l’unica alternativa: “Venezia cambia” e l’urbanistica Stefano Boato propongono le aree di Marghera sud, verso il Petrolchimico.

Ipotesi scomparse dal documento di maggioranza fucsia, votato lunedì in consiglio comunale. E mentre per i Pili si attendono le prossime mosse, per i terreni del Quadrante di Tessera si prospetta la vendita.

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