Punto in treno da una siringa entrata dal finestrino aperto

Punto alla coscia da una siringa entrata dalla fessura del finestrino del convoglio lanciato in piena corsa. Un tranquillo viaggio in treno si è trasformato in un incredibile incubo per un 32enne di nazionalità marocchina.
Erano circa le 17 dello scorso 3 ottobre, quando l’uomo si trovava a bordo del Regionale Veloce 2213 in servizio tra Venezia e Trieste, partito poco prima dalla stazione di Mestre. Il convoglio era quasi giunto alla fermata di San Donà e l’uomo si trovava in piedi davanti alla porta della carrozza. Con lui, nel vestibolo, c’era anche una ragazza triestina, appoggiata vicino al finestrino.Proprio il finestrino era leggermente aperto, una fessura, per cambiare l’aria.
All’improvviso una siringa «vagante», proveniente dall’esterno, entra nel vestibolo della carrozza attraverso la fessura del finestrino e s’infilza nella coscia del marocchino, dopo averne trapassato i jeans.
Sconvolto dall’accaduto, il giovane immigrato riesce a sfilare la siringa dalla gamba e si dirige al bagno della carrozza che precede la sua per controllare la ferita. Il bagno è chiuso, l’uomo bussa più volte finché dalla ritirata escono una ragazza e un ragazzo, descritti come vestiti in modo piuttosto trasandato.
Poco dopo i due scendono alla stazione di San Donà. Solo dopo essere entrato in bagno e aver visto il buco sulla sua coscia, l’uomo ferito ripensa alla coppia di giovani e si convince che forse i due potevano essersi drogati all’interno del bagno e quindi aver gettato la siringa fuori dal finestrino del bagno. Quest’ultima poi, per una tragica fatalità, sarebbe rientrata dal finestrino della porta della carrozza, sospinta dalla ventilazione del treno in corsa.
Il trentaduenne decide così di rivolgersi alla Polizia ferroviaria della stazione successiva. Nella stazione di Portogruaro gli agenti salgono sul treno e accertano che in effetti qualcuno aveva utilizzato poco prima la toilette della carrozza per preparare delle dosi di droga. I poliziotti sequestrano anche uno scontrino che testimonia l’acquisto in farmacia di due siringhe. In base a quello scontrino iniziano le indagini
Pochi giorni fa l’epilogo della vicenda. Gli agenti della Polizia ferroviaria individuano due giovani che il ferito riconosce immediatamente come i due ragazzi usciti dal bagno in quel fatidico 3 ottobre. I due giovani hanno però negato ogni addebito. E, in mancanza di una confessione, ora diventa particolarmente difficile per la polizia ferroviaria provare che sia stata proprio la coppia di giovani a lanciare la siringa fuori dal finestrino del treno in corsa.
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