Punizione esemplare a Venezia: rubarono una gondola, ora puliranno la città

Il Comune: «È stato uno sfregio al decoro di Venezia»  La coppia ripresa dal magistrato perché rideva in aula
Gondolieri traghettano residenti e turisti dallo stazio di Santa Sofia a Rialto, in un'immagine di repertorio. Servizio pubblico dimezzato al Traghetto di Santa Sofia, punto di imbarco sul Canal Grande, perche' ad una gondola mancano due remi: a causa dei mancati finanziamenti, infatti, il Comune di Venezia per due anni non ha potuto erogare sufficienti risorse all'Ente Gondola, la societa' che gestisce il traghettamento (o 'parada') su gondola da riva a riva del 'Canalazzo' e la manutenzione delle relative strutture. Pertanto, per una decina di giorni, funzionera' una sola gondola delle due che normalmente da Santa Sofia fanno la spola tra il Sestiere di Cannaregio e il Mercato di Rialto: la seconda e' rimasta senza remi. ANSA/ANDREA MEROLA
Gondolieri traghettano residenti e turisti dallo stazio di Santa Sofia a Rialto, in un'immagine di repertorio. Servizio pubblico dimezzato al Traghetto di Santa Sofia, punto di imbarco sul Canal Grande, perche' ad una gondola mancano due remi: a causa dei mancati finanziamenti, infatti, il Comune di Venezia per due anni non ha potuto erogare sufficienti risorse all'Ente Gondola, la societa' che gestisce il traghettamento (o 'parada') su gondola da riva a riva del 'Canalazzo' e la manutenzione delle relative strutture. Pertanto, per una decina di giorni, funzionera' una sola gondola delle due che normalmente da Santa Sofia fanno la spola tra il Sestiere di Cannaregio e il Mercato di Rialto: la seconda e' rimasta senza remi. ANSA/ANDREA MEROLA

VENEZIA. Dovranno lavorare al servizio del decoro di Venezia: questa la condanna che la giudice Capriuoli ha disposto ieri per un ventinovenne pordenonese e la sua ex ragazza di Lecco , che in una romantica notte di incoscienza ad alto tasso alcolico - nell’agosto del 2015 - rubarono una delle gondole del Traghetto di San Tomà, per un “romantico” giro in Canal Grande.

Poche decine di metri e - incapaci di governare il pesante “gondolone da parada” - si erano lasciati andare alla deriva in Canal Grande, rischiando di creare anche un incidente nautico, invisibili, senza luci, nel buio della notte: alla fine si erano ritrovati a passare la notte in Questura, per la denuncia di furto.

Un processo arrivato ieri al dunque in Tribunale, con la richiesta da parte della difesa di sostituire la condanna con una “messa alla prova” per i due giovani imputati. Domanda accolta dalla giudice Capriuoli, che ha però fatto proprie anche le richieste avanzate dal Comune di Venezia: ovvero, che i due imputati si debbano impegnare in lavori socialmente utili a favore del decoro della città.

«La gondola è un simbolo universale della comunità veneziana: iconicamente rappresenta e riproduce nell’immaginario collettivo l’essenza stessa della Città», sottolinea l’avvocato Giuseppe Roberto Chiaia, legale dell’amministrazione, «quel furto è stato uno sfregio al decoro di Venezia.D’altra parte - come ho fatto mettere anche a verbale, dopo che ho visto ridacchiare in aula l’imputata - non credo che queste persone abbiano ancora ben compreso la gravità del loro comportamento. Per cui il risarcimento alla città di Venezia dovrà avvenire attraverso lo svolgimento di attività sociali specificamente dedicate al decoro della città: nel campo della pulizia, ad esempio».


Le parti si ritroveranno nelle prossime settimane, per stabilire modalità e durata dell’opera pubblica riparatrice, considerando anche che i due imputati non risiedono in città.

Per ottobre, è già stata messa in calendario l’udienza per la verifica del loro operato: se il loro lavoro sarà confermato socialmente utile, avranno cancellata la pendenza penale. In caso contrario, si procederà con la condanna, risarcimento in contanti compreso: sono accusati di furto aggravato e di violazione dell’articolo 1231 per aver messo in pericolo la sicurezza della navigazione, circolando nella notte senza luci. 



 

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