Protesi, record d'interventi al S. Marco
Operazioni a ginocchio e anca quadruplicate in 5 anni al Policlinico Pazienti da fuori regione, infezioni quasi azzerate e diminuiti i sinistri

Renzo Malatesta direttore sanitario del Policlinico San Marco
Il Piano sociosanitario del Veneto imporrà un taglio di posti letto, eppure il Policlinico San Marco può vantare numeri record per le protesi all'anca e al ginocchio: la struttura convenzionata di via Zanotto ha quadruplicato in cinque anni il numero di interventi. Erano 212 nel 2005, sono passati a 390 nel 2007, a 687 nel 2009 e addirittura a 824 lo scorso anno. Per l'anno in corso sono previsti dati in ulteriore aumento. «È uno dei reparti con la maggior capacità di attrazione - spiega il direttore Alberto Graffiti - Da noi arrivano molti pazienti da fuori regione e abbiamo liste d'attesa che non riusciamo a soddisfare come vorremmo». Da tre anni tutti i pazienti operati di protesi articolari vengono poi seguiti per un anno. «I risultati sono più che soddisfacenti - commenta il direttore sanitario Renzo Malatesta - Nel 2008 e 2009 abbiamo seguito 1.100 pazienti. I dati, soprattutto se paragonati ai maggiori studi nazionali e inglesi, evidenziano i nostri ottimi risultati. L'incidenza di infezioni in seguito ad artroprotesi all'anca da noi è praticamente assente, contro percentuali che vanno dall'1,2 al 2,3% in altre Regioni o negli ospedali inglesi. Riguardo l'artroprotesi al ginocchio, l'incidenza di infezioni è dello 0,25%, contro percentuali che altrove sono comprese tra 1 e 2». Risultati raggiunti anche grazie al lavoro del Comitato Risk Management, attivo da 7 anni. Le criticità vengono analizzate da un team di esperti, anche esterni alla struttura. Quindi si adottano le azioni migliorative necessarie per evitare che le criticità si ripetano. Questo, unito alle iniziative di formazione continua, ha diminuito il numero di sinistri aperti. Un dato a cui le compagnie di assicurazione sono solitamente molto sensibili. Si è passati dai 21 del 2004 ai 14 del 2006 fino a scendere ai 7 del 2007 e del 2009 e ai 4 dello scorso anno. «È il frutto del lavoro di un'intera squadra - commenta il vicedirettore Francesco Camisa - E la conferma del fatto che garantire un'assistenza di qualità elevata è possibile, anzi più facile, là dove esiste un'organizzazione come la nostra». Quanto ai costi «sono uguali o inferiori a quelli degli altri - conclude Camisa - Per di più noi non riceviamo un finanziamento a persona, ma una tariffa in base al tipo di prestazione. Ed essendo super-controllati non possiamo permetterci prestazioni inappropriate».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video