Prostituzione, in manette due pregiudicati
Sono un 62enne di San Donà e un 58enne di Portogruaro. Chiuso il night «Rio Club»

Da sinistra Giovanni Cataldo, Giovanni Occhioni e Enrico Risottino
MESTRE.
Due persone arrestate per concorso nel favoreggiamento e nello sfruttamento della prostituzione aggravata, cinque denunciate, un locale notturno sequestrato. E' il bilancio dell'operazione «Notti veneziane 2» condotta dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Venezia e coordinata dai pm delle procure di Venezia e Treviso Massimo Michelozzi e Valeria Sanzari.
L'operazione - a conclusione di un'attività di indagine iniziata nel febbraio scorso - ha impegnato nelle notti di venerdì e sabato un centinaio di militari dell'Arma del comando provinciale e delle compagnie di Mestre, Chioggia, San Donà, Portogruaro e Treviso. Passati al setaccio numerosi locali notturni del veneziano e del trevigiano sospettati di essere la location in cui giovani ragazze straniere venivano fatte prostituire. Il «colpo grosso» i carabinieri del Nucleo investigativo l'hanno effettuato al Rio Club di via Nuova Trevigiana a Casale sul Sile. All'interno del locale c'erano venti ragazze tra i 20 e i 30 anni di nazionalità rumena, colombiana, cubana, ceca e ungherese, tutte regolari in Italia. Una coppia è stata colta in flagrante, mentre consumava il rapporto sessuale in un privè al piano superiore. Nel corso della perquisizione sono stati trovati numerosi profilattici e 15mila euro, somma ritenuta di provenienza illecita. Sono finiti in manette i gestori del locale, entrambi pregiudicati. Si tratta di Lorenzo Borga, 62 anni, di San Donà di Piave e Ugo Bozza (58), di Lugugnana di Portogruaro. Il locale è stato sottoposto a sequestro. Piuttosto singolare il caso di Borga. Venerdì scorso davanti al giudice Luca Marini aveva patteggiato una pena (un anno e 4 mesi) per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. In questo caso le notti hard finite nel mirino della magistratura (in seguito alle segnalazioni degli abitanti di Quarto d'Altino e dei carabinieri che si erano finti clienti) erano quelle del «Music Club» o del «Cikala Club», i locali dove con due biglietti da cento (uno per la prostituta, uno per i gestori) di trovavano sempre le ragazze giuste. Anche in quel caso tutte regolari e provenienti soprattutto dai Paesi dell'Est. Tornando all'operazione «Notti veneziane 2» sono state denunciate in stato di libertà cinque persone: D.B.P., 53 anni, originario di Taranto e residente a Mestre, gestore del Santra Diva's di via Sarpi a Mestre; A.A., cubano di 47 anni residente a Mestre e gestore dell'Alma de Cuba di via Forte Marghera; V.M. e V.F., jesolani rispettivamente di 39 anni e 35 anni; H.M.M. rumena di 26 anni (unica non pregiudicata) residente a San Donà, responsabile della gestione del Games Over di via Tommaso a Quarto d'Altino. Nei loro confronti non sono state rilevate situazioni di gravità tale da giustificare l'arresto.
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