Portogruaro, investita a 18 anni. «Non potrà più camminare»

PORTOGRUARO. Sono precipitate le condizioni di S.G., la 18enne di Mazzolada, ma cresciuta a Spareda di Concordia Sagittaria, travolta da una Mercedes il 18 gennaio scorso, mentre stava raggiungendo il pullman per andare a scuola, all’Ipsia monsignor D’Alessi, in centro a Portogruaro. «Può salvarla solo un miracolo, non ci danno molte speranze», ha confidato ieri pomeriggio la mamma, che ogni giorno va al suo capezzale, al reparto di terapia intensiva dell’ospedale Dell’Angelo di Mestre, dove da quel giorno la studentessa di moda si trova ricoverata. Gli ultimi esami clinici di giovedì hanno stabilito che i danni cerebrali sono permanenti e che la giovane non potrà più camminare. Un colpo al cuore per i familiari.
Quel giorno si era intuita la gravità dell’incidente, ma le conseguenze negative, per la ragazza, sono andate oltre ogni pessimistica previsione. Erano le 7.30 di quel maledetto lunedì: l’oscurità era ancora evidente (certamente è una delle concause); S.G., che aveva compiuto 18 anni solo il 6 gennaio, dalla sua abitazione di via Loredan stava camminando sulla banchina a lato sinistro della Triestina, per raggiungere la fermata dell’autobus Atvo che si trovava dall’altra parte della strada, sul lato destro in direzione di Portogruaro, in territorio di Concordia. È sopraggiunta la Mercedes alla cui guida c’era la comandante dei carabinieri in servizio a Noventa.
Ancora oggi non è chiaro dove sia avvenuto l’impatto tra la vettura e la ragazza. L’auto, all’arrivo della Polizia locale e dei soccorritori, si trovava a centro strada ma alcuni effetti personali della ragazza sono stati recuperati sulla linea che separa la corsia e la banchina.
Intanto il lavoro della Procura di Pordenone, con gli agenti municipali, continua. Lo stesso legale della donna carabiniere ha raccomandato prudenza nelle indagini, in modo che la dinamica dell’incidente venga ricostruita con precisione assoluta, senza essere precipitosi, per stabilire le responsabilità. La studentessa investita non si è più risvegliata. Il pomeriggio stesso del giorno del ricovero a Mestre, la comandante di stazione ha raggiunto la vittima dell’incidente e ha parlato con la mamma. Le due donne si sono abbandonate alle lacrime. Da quel momento si sentono regolarmente. L’investitrice è ancora sotto choc e non riesce a darsi pace. —
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