Porto, Musolino lascia Venezia e va verso Civitavecchia. Si apre la corsa alla successione

I curriculum dei candidati all’esame del ministro De Micheli. Ma molti "papabili" hanno trovato sistemazione.  Il prescelto dovrà ottenere il consenso del governatore Zaia

VENEZIA.

Il “toto nomi” impazza, ma dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture non trapelano indiscrezioni sulle prossime nomine di 13 dei 16 presidenti in scadenza, nei prossimi mesi, delle Autorità di sistema portuale istituite in Italia con la riforma del 2017, tra le quali figura anche quella del Mare Adriatico Settentrionale che gestisce i porti ora unificati di Venezia e Chioggia.

Sul tavolo del ministro Paola De Micheli c’è una pila di manifestazioni di interesse con relativo curriculum, presentate da decine di candidati – tenuti a documentare il possesso di titoli ed esperienze in ambito portuale – che hanno aderito al bando del Ministero, chiusosi il 27 settembre scorso.

Il ministro sta vagliando, e cercando di trovare tutti gli incastri. S’era parlato di una possibile proroga di tutte le nomine, dettata dall’emergenza continua per la pandemia che non sta risparmiando a livello mondiale le attività marittime e complica non poco gli impegni del Ministero, ma Paola De Micheli sembra intenzionata a rispettare le scadenze, nel rispetto della riforma del 2017, che ha assegnato al suo Ministero la prerogativa di scegliere i presidenti degli Enti portuali, di concerto con la Regione interessata.

La prima scelta spetta, comunque, al ministro che nella pagina web puntualizza che non si tratta di un concorso, il bando è stato pubblicato «al solo fine di raccogliere le eventuali manifestazioni di interesse» e precisa che «non è prevista alcuna procedura selettiva, non verrà redatta e pubblicata alcuna graduatoria, né sarà reso pubblico l’elenco di coloro che avranno presentato il proprio curriculum vitae».

Per l’Autorità di sistema portuale di Trieste, diretto concorrente di Venezia e Chioggia, il ministro De Micheli avrebbe proposto pochi giorni fa al presidente della regione Friuli Venezia Giulia la conferma dell’attuale presidente, Zeno D’Agostino, già ex commissario straordinario, poi reintegrato.

Pochi giorni fa è stata anche formalizzata la nomina di Francesco Di Sarcina a commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale di La Spezia e Carrara, già segretario generale dell’Autorità portuale di Messina, al posto delLa dimissionaria presidente Carla Roncallo, che ha assunto la qualifica di consigliere nel Cda dell’Autorità di regolazione dei trasporti.

Una proposta per il Porto di Venezia, con un nome di un manager di confermata esperienza scelto tra i molti candidati che hanno risposto al bando, sarebbe in arrivo per il governatore del Veneto, Luca Zaia. Giusto come è stato fatto nel 2017, quando l’allora ministro Delrio propose il nome del presidente dell’ente veneziano a Zaia, che condivise con entusiasmo la nomina di un “giudecchino” con competenze ed esperienze internazionali nel settore portuale, come Pino Musolino, salvo poi affondarlo con il voto contrario nel Comitato di gestione portuale per poi ritrovarselo, di nuovo, con la nuova carica di commissario straordinario – con poteri ancora maggiori di un normale presidente – che prevede “poteri maggiorati” rispetto a un normale presidente.

Il mandato di quattro anni del presidente Pino Musolino sarebbe scaduto nel marzo del prossimo anno e il Ministero ha già chiarito che la sua nomina “in proroga” a commissario straordinario, nell’agosto scorso, non si protrarrà oltre quella data, seppure la legge non preveda scadenze definite per questo mandato.

Dal canto suo, Pino Musolino tira dritto e ha confermato di essersi candidato per una nuova nomina di presidente, ben sapendo che difficilmente potrà riguardare Venezia, vista la strenua opposizione del sindaco Brugnaro e del governatore Zaia che attraverso i loro delegati hanno votato contro il bilancio del 2019 in Comitato di gestione, causando la crisi che ha portato al commissariamento.

Il “toto nomine” da per certo la nomina di Pino Musolino al porto di Civitavecchia entro i prossimi tre mesi, ma solo dopo che il ministro e il governatore Zaia avranno trovato un accordo sul nome del successore dello stesso Musolino che, nel frattempo, continuerà ad esercitare il suo mandato di commissario straordinario a Venezia, con tutti e anche più poteri di un normale presidente. —

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