Porto Marghera, nuovo terminal nelle aree dismesse Montefibre e Syndial
Lo ha detto il presidente dell'Autorità portuale di Venezia Lino Fulvio Di Blasio durante un'audizione in Commissione Trasporti della Camera. La durata prevista dell'intervento è di 5 anni, per un costo complessivo di 184.505 milioni di euro

MARGHERA. Il presidente dell'Autorità portuale di Venezia, Lino Fulvio Di Blasio, ha annunciato l'avvio del progetto di riconversione delle aree industriali dismesse di Montefibre e Syndial a Porto Marghera, con la realizzazione di un nuovo terminal per le attività di carico-scarico di navi container, e l'escavo del canale antistante.
L'annuncio è avvenuto questa mattina 29 marzo, durante un'audizione di Di Blasio in Commissione Trasporti della Camera ed è riferito dall'onerevole Sara Moretto (Italia Viva). «Il porto di Marghera - ha detto Moretto - ha bisogno di recuperare la propria piena attività e accessibilità marittima, e proprio in questa ottica il progetto del terminal Montesyndial risulta strategico. Verranno infatti finalmente messi in campo tutti i fondi necessari per il completamento dell'opera, che avrà una gestione commissariale per garantire tempestività e coordinamento sul territorio. Un commissariamento che servirà a sbloccare, mi auguro rapidamente, anche il protocollo fanghi e il piano morfologico. La durata prevista dell'intervento è di 5 anni, per un costo complessivo di 184.505 milioni di euro, interamente finanziati grazie all'ultimo stanziamento di 35 milioni di euro garantito dal Pnrr», conclude.
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