Ponte di barche nella bufera La proprietà potrebbe ritirarlo

Il 20 dicembre scade il permesso per gestire il passaggio tra le due rive del Piave La famiglia Zamuner lo detiene da cent’anni (a pedaggio). Ipotesi proroga
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - FOSSALLTA DI PIAVE - IL PONTE DI BARCHE E IL SIG. ZANUTTO WALTER (STORICO GESTORE DELLO STESSO)
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - FOSSALLTA DI PIAVE - IL PONTE DI BARCHE E IL SIG. ZANUTTO WALTER (STORICO GESTORE DELLO STESSO)

FOSSALTA DI PIAVE. Concessione demaniale al ponte di barche in scadenza, si annunciano possibili contenziosi legali. Il 20 dicembre scade la concessione e i Comuni di Fossalta e Noventa di Piave dovranno preparare una gara europea, in ossequio alla direttiva Bolkestein, per la futura assegnazione che non vedrà più necessariamente confermata la storica famiglia Zamuner che lo gestisce da un secolo. Il patriarca Walter Zamuner e la sua famiglia finora non hanno commentato e si sono stretti nel massimo riserbo.

La concessione alla società è stata sempre rinnovata nei decenni e sono stati fatti, da parte loro, anche importanti investimenti. Inoltre, risulterebbe anche proprietaria di due parti di strada sia sulla sponda di Fossalta sia su quella di Noventa, dove il ponte di fatto si aggancia. Ci sono pertanto molti elementi per ritenere che sia tutt’altro che facile togliere la concessione a Zamuner che potrebbe avvalersi dell’aiuto di un legale per far valere le sue ragioni e i suoi diritti. In caso contrario, il rischio è che il 20 dicembre, in assenza di proroga, la società decida di issare il ponte a riva. Ecco perché l’obiettivo comune parrebbe in questa fase quello di una proroga per consentire alle amministrazioni comunali di decidere cosa fare e predisporre il regolare bando di gara. Ma anche i sindaci di Fossalta e Noventa, rispettivamente Manrico Finotto e Claudio Marian, finora non si sono espressi vista la delicatezza dell’argomento, limitandosi a scambi epistolari e qualche incontro interlocutorio. La proroga concederebbe un po’ di fiato a tutti dopo questa corsa spericolata che sembrerebbe però avere un traguardo scontato: concedere anche ad altri la possibilità di gestire il prolifico ponte d’oro tra Noventa e Fossalta. Così vuole la direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali, introducendo la concorrenza in ambiti che erano radicati, per non dire intoccabili, quali le attività insediate su aree demaniali: le spiagge, ma anche le zone dei fiumi. Imprese che per decenni hanno fatto la fortuna di famiglie che dietro il pagamento di canoni esigui hanno impiantato attività particolarmente redditizie, quali chioschi, stabilimenti balneari, camping e anche ponti.

Ora la vicenda del ponte di barche di Fossalta sta creando tensioni e aspettative e interessa ben più dei due Comuni perché tutto il basso Piave fruisce di questa infrastruttura a 70 cents a transito per le auto. —

Giovanni Cagnassi

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