Polpo vietnamita, truffa continua

Sequestrate altre 30 tonnellate dagli uomini della guardia costiera di Chioggia

CHIOGGIA. Una tonnellata di polpi già sequestrata, qualche giorno fa, a Mantova, dagli uomini della Capitaneria di porto di Chioggia, ma molte di più, altre trenta tonnellate, subiranno analoga sorte nelle prossime ore. Si tratta di prodotto ittico di provenienza vietnamita che, da tempo, viene commercializzato in Italia, con l'etichetta della specie più pregiata (octopus vulgaris) mentre si tratta, in realtà di specie provenienti dalla acque del Pacifico, di minor valore commerciale.

Per i consumatori, il prezzo al dettaglio raddoppia (da 4 a 8 otto al chilo, all'incirca), per i grossisti il prezzo unitario è, ovviamente, molto inferiore, ma la differenza percentuale è analoga. A imbrogliare sulla reale natura del prodotto sarebbero i produttori vietnamiti, approfittando della somiglianza tra le varie specie.

Il raggiro era stato scoperto, verso fine marzo, a Torino, dalla Capitaneria di porto di Savona in riferimento a una partita di polpi provenienti da un centro all'ingrosso di Chioggia. Da allora la guardia costiera sta conducendo un lavoro certosino, risalendo tutti i passaggi di filiera e i vari rapporti commerciali, tra grossisti e centri commerciali, per trovare i polpi “clandestini”. Finora ne sono state sequestrate circa 60 tonnellate tra Veneto ed Emilia Romagna, cui si aggiungono questi ultimi di Mantova dove sono stati controllati quattro grossisti, col riscontro anche di altre irregolarità, per cui sono stati disposti tre sequestri penali, quattro denunce per frode in commercio e commercializzazione di novellame di specie protette (tonno rosso) e varie sanzioni amministrative. Uno dei centri all’ingrosso aveva già posto in commercio circa 30 tonnellate di polpo vietnamita e ora il grossista sta provvedendo al ritiro della merce che sarà poi sequestrata per essere correttamente etichettata.

Diego Degan

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