L’Avis a colloquio con Moraglia: «La Chiesa ci aiuti a favorire la raccolta di sangue»

Una delegazione del direttivo provinciale in Patriarcato, il presidente Reggio: «Serve una mobilitazione generale anche in vista dell’estate». Il patriarca: «Importante messaggio culturale, educativo e pedagogico»

La delegazione dell'Avis con il patriarca Moraglia
La delegazione dell'Avis con il patriarca Moraglia

Una delegazione del direttivo di Avis provinciale di Venezia è stata ricevuta in udienza riservata dal patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, nella sala Tintoretto del palazzo patriarcale a San Marco, in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue che si celebra sabato 14 giugno.
Erano presenti il presidente Fabio Reggio e il vice presidente vicario Nicola Favaro; Gabriele Benato (sezione della Riviera del Brenta); Marco Lo Scalzo (Venezia); Rossella Urban (Quarto d’Altino); Raniero Colombo (Venezia); Giovanni Laviola (San Donà); Dino Giacomel (Portogruaro); Silvano Vello (Annone); Emanuela Polato (Noventa di Piave).

I dirigenti di Avis hanno ripercorso la storia dell’associazione, le attività e i progetti. «Il sangue non può essere prodotto in laboratorio come i farmaci, ma solo donato», ha spiegato il presidente Reggio, «Con la stagione estiva il fabbisogno aumenta perché ci sono le vacanze che portano tantissimi turisti a frequentare le nostre località; ma anche perché, con l’aumento degli spostamenti, crescono gli incidenti stradali; inoltre le malattie non vanno mai in ferie. C’è bisogno di una mobilitazione generale, anche la Chiesa e il mondo delle parrocchie possono darci una mano per favorire la raccolta di sangue di cui tutti, potenzialmente e senza distinzione, potremmo avere bisogno subito con un’urgenza».

Il patriarca Moraglia ha espresso il suo apprezzamento per l’opera dei volontari Avis che ogni giorno si impegnano con varie iniziative sul territorio e ha sottolineato: «Il vostro contributo è altamente meritorio. Donare il sangue è molto importante per sostenere le attività medico-sanitarie che lo richiedono, ma c’è anche un valore aggiunto nella vostra associazione: infatti, in una società caratterizzata sempre di più da un individualismo sfrenato, risulta fondamentale promuovere un messaggio culturale, educativo e pedagogico legato al dono di sé per il bene degli altri, soprattutto tra i giovani. Vi ringrazio per questo e vi incoraggio a proseguire su questa strada».

L’Avis provinciale di Venezia ha fatto dono a monsignor Moraglia del gagliardetto ufficiale, di una pergamena con la preghiera del donatore composta da papa Giovanni XXIII e recitata assieme al termine dell’incontro e di una goccia di sangue in vetro di Murano, simbolo della vita, in un cofanetto di fiori.
Al termine dell'incontro è stata fissata la celebrazione di una santa messa in basilica di San Marco, riservata ai volontari di Avis, per il 12 settembre pomeriggio.

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