Polo museale senza guida soprintendente decaduta

È paralisi per la Soprintendenza per il polo museale veneziano - a cui fanno riferimento Gallerie dell’Accademia, Ca’ d’Oro, Palazzo Grimani e gli altri musei statali veneziani - per la decadenza dal suo incarico della soprintendente Giovanna Damiani, che ha concluso il suo mandato triennale dal primo maggio.
In attesa di una nuova nomina – il Ministero dei Beni Culturali ha già emesso il relativo bando e le prime domande sono già arrivate, compresa quella della stessa Damiani, che potrebbe dunque essere riconfermata - non sono però possibili né proroghe, né interim per l’incarico e per questo il dirigente più alto in grado degli uffici (in questo caso la dottoressa Annalisa Perissa) può garantire solo l’ordinaria amministrazione. L’attuale situazione perciò blocca di fatto l’attività della Soprintendenza e tutti i progetti ad essa legati, a cominciare da quello per il riallestimento delle Grandi Gallerie dell’Accademia, che non potrà partire senza che prima sua stato nominato un nuovo soprintendente. Ma anche, semplicemente, pagamenti o altri interventi del Polo Museale sono di fatto congelati in attesa che la situazione si sblocchi.
Questione solo di poche settimane di attesa? Potrebbe non essere così e proprio questo si teme negli uffici della Soprintendenza veneziana. A fine aprile infatti il presidente del Consiglio Matteo Renzi annunciando alla fine del Consiglio dei Ministri aveva previsto «l’accorpamento delle soprintendenze e la gestione manageriale dei poli museali», tra cui c’è quello di Venezia. Un percorso già annunciato in precedenza in una riunione avuta con tutti i soprintendenti dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Il varo della riforma, è stato per ora rimandato al 13 giugno, «per lasciare 40 giorni alla discussione del testo che diventerà una legge-delega», come aveva precisato Renzi.
Se davvero queste sono le intenzioni del Governo e se dunque anche il polo museale veneziano verrà rivisto, forse accorpato nelle competenze e modificato con l’arrivo di un manager che dovrebbe poi curarne la gestione accanto al soprintendente, è possibile che nulla succeda fino a quando il riassetto sarà effettivamente deciso. Perché non avrebbe senso nominare un sovrintendente per pochi mesi, nella forma attuale, per poi rivederne completamente le competenze.
E per questo il rischio concreto è che il polo museale resti ancora a lungo senza guida, avviandosi alla progressiva paralisi, a meno che non si nominino rapidamente i nuovi direttori generali ministeriali che potrebbero sbloccare la situazione. (e.t.)
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