«Pizzigati, ci hai lasciato in mutande»

Gita non paga: protesta dei lavoratori di Vinyls sotto lo studio del commissario
Operai in mutande davanti allo studio di Pizzigati
Operai in mutande davanti allo studio di Pizzigati
 
MESTRE.
In mutande sotto lo studio dell'avvocato Pizzigati, per protestare contro l'ennesimo rinvio del pagamento degli stipendi e della chiusura della trattativa con il fondo Gita che doveva far ripartire gli impianti del cvm/pvc e diventarne proprietario.  Ieri mattina in via Pepe i lavoratori di Vinyls si sono presentati davanti allo studio del noto avvocato veneziano, uno dei commissari straordinari di Vinyls, con uno striscione in rima: «Avvocato Pizzigati, in mutande ci hai lasciati». Al loro arrivo i lavoratori hanno fischiato, urlato e fatto scoppiare mortaretti sotto la finestra dello studio, dove si trovavano, oltre a Pizzigati, l'altro commissario straordinario veneziano, l'avvocato Giorgio Simeone, e Diego Carmello, direttore generale, già presidente e amministratore delegato di Vinyls e ancor prima di Ineos Italia. Carmello, sommerso da urla e fischi dei lavoratori, è uscito poco dopo dallo studio mentre l'avvocato Pizzigati, uscito in strada, ha accettato di parlare con i lavoratori. È la prima volta che gli operai della Vinyls (l'ex Ineos acquistata due anni da Fiorenzo Sartor) contestano apertamente i commissari nominati dal ministro per evitare il fallimento della società, insolvente per oltre 130 milioni di euro di debiti ereditati da Ineos Italia. Da quasi un anno e mezzo i 180 dipendenti della Vinyls di Porto Marghera sono, a turno, in cassa integrazione e da febbraio non ricevono lo stipendio relativo ai giorni di presenza in fabbrica per garantire il presidio di sicurezza degli impianti in «stand by» e a zero produzione da quasi due anni. Per garantire i pagamenti Gita avrebbe già dovuto pagare da settimane la fattura da 700 mila emessa da Vinyls per la vendita di una parte delle sue materie prime. Ma ciò non è ancora avvenuto, malgrado si tratti di una cifra contenuta e comunque pagata da Gita solo a titolo di anticipo della promessa acquisizione degli impianti e dei depositi di Vinyls. Ieri Pizzigati ha spiegato che, in realtà, la scadenza della proroga chiesta da Gita per questi pagamenti è oggi, non resta che attendere. Se Gita sborserà i 700 mila euro per gli stipendi - dicono i lavoratori - ci si può aspettare anche la capitalizzazione entro il 28 marzo. Ma se così non sarà, già da domani i lavoratori che continuano a presidiare la torre più alta del Petrolchimico, torneranno a protestare in strada. Oggi, intanto, si tiene in tribunale la prima udienza per l'atto di citazione con cui Sartor chiede 200 milioni di risarcimento ad Ineos. (g.fav.)

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